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'L ZUF NOF: proposta di intervento

'L ZUF NOF
Proposta di intervento per la promozione della cittadinanza attiva e del coinvolgimento comunitario attraverso la promozione del patrimonio culturale
Premessa
Alcune riflessioni sull'allestimento...
- Manca il collegamento diretto con il NOME DEL MUSEO: uno o più esemplari di giogo dovrebbero essere posti all’ingresso, saltare all’occhio. Ingresso, spazi di transito e sale non sono sufficientemente diversificati
- Nonostante il lavoro di ricollocamento e ricostruzione di alcune sale del museo, permane ancora l’impostazione da “edificio scolastico”
- Manca totalmente una linea del tempo, l'idea di storia del territorio o eventualmente una narrazione che possa guidare il visitatore in un percorso definito attraverso tutte le sale.
- Le fotografie hanno grande potenzialità ma risultano disperse e poco valorizzate: l’ideale sarebbe far dialogare foto e oggetti, eventualmente predisponendo alcuni ingrandimenti collocati su pareti predefinite.

ESSENZIALE digitalizzare tutti i materiali fotografici ed eventualmente inventariare e catalogare tutti gli oggetti presenti. Altrettanto essenziale imbastire un programma di RICERCA sulla storia degli oggetti, sul loro utilizzo e sulle persone che li hanno utilizzati. (Eventuale collegamento con l’ECOMUSEO Alta Valle dell’Oglio)
Altro problema fortemente impattante sulla vita del museo riguarda la mancanza di una dimensione di coinvolgimento comunitario e di diffusione nel territorio.
A tal proposito, durante il workshop tenutosi in data 7 e 8 ottobre 2022, studiosi e studentesse si sono riuniti per trovare soluzioni condivise ai problemi sopra elencati. Riporto di seguito la mia proposta di intervento riguardante principalmente l'ambito della didattica museale e del coinvolgimento della comunità locale. 
Progetto realizzato come simulazione d'esame, sulla base del bando EduCare” per il finanziamento di progetti di educazione non formale e informale e di attività ludiche per l'empowerment dell'infanzia e dell'adolescenza, promosso dal Dipartimento per le politiche della famiglia.
1. TITOLO DEL PROGETTO
“Come in un segno”
Percorsi per lo sviluppo della cittadinanza attiva attraverso la valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici locali
2. DURATA DEL PROGETTO (6 mesi)
Data inizio 13/03/2023
Data fine  10/09/2023
3. LISTA DEI PARTNER COINVOLTI
Comune di Vione
Scuola Elementare Maestro Martino Occhi Vezza d'Oglio
Valle Camonica - Cultura
Stella Alpina Società Cooperativa Sociale dell’Alta Valle Camonica
Gruppo Alpini Vione
Comunità Montana di Valle Camonica
Consorzio Comini B.I.M. di Valle Camonica
IULM Università - Milano
Eco Museo Alta Valle dell’Oglio
4. DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Il borgo di Vione, da sempre collocato a metà via tra un centro turistico ed un centro rurale, ha manifestato la volontà di riattivare il coinvolgimento comunitario perso durante i mesi di emergenza sanitaria, rinnovando la propria attenzione verso l’attivazione processi cittadinanza attiva destinati ai giovani cittadini e cittadine, nel contesto della valorizzazione del patrimonio culturale locale.
Attraverso eventi ed attività culturali, ludiche e ricreative si cercherà di riattivare i processi di coesione sociale, promuovendo lo sviluppo di relazioni tra cittadini ed enti territoriali al fine di riscoprire il senso di appartenenza alla comunità e valorizzare insieme gli spazi cittadini e i momenti significativi per il territorio stessi. Il progetto si svolgerà da marzo a settembre, articolato nelle seguenti fasi: a partire da marzo 2023, il Museo Etnografico L ZUF inizierà la sua attività con le scuole, attraverso visite, laboratori ed il progetto “Per lasciare un segno”. A partire da Giugno i rapporti e le iniziative saranno estese anche alle famiglie, locali e non, per tornare a vivere insieme i luoghi e la cultura del borgo. A luglio partirà il progetto centro estivo “Estate al Museo”, il quale vedrà il suo epilogo durante la terza settimana di luglio, per la Sagra dei Calsù. Eventi e iniziative continueranno fino a settembre.
5. ELENCO DELLE AZIONI PREVISTE NEL PROGETTO
- Rinnovamento della sezione didattica del Museo Etnografico “L ZUF” di Vione, attraverso l’acquisizione di personale competente e metodologie innovative fondate su una ricerca reale e approfondita del contesto in cui si innesta il museo etnografico (svolta in collaborazione con l’indirizzo di Museologia dell’Università IULM di Milano). Predisposizione di attività e laboratori destinati a bambini (scuole di ogni ordine e grado) e famiglie.

- Attività “Per lasciare un segno”: laboratorio di documentazione e narrazione con le classi 3^, 4^ e 5^ della Scuola Elementare Maestro Martino Occhi Vezza d'Oglio. Grazie all’accurata ricerca svolta per il riallestimento del Museo Etnografico “L ZUF” è emersa l’attenzione che il fondatore e collezionista Dino Tognali ebbe per il lavoro e la fatica delle donne nell’alta valle Camonica (ne è una testimonianza lo stesso nome dato al museo, ovvero “il giogo”, simbolo del lavoro di agricoltura all’epoca guidato dalle donne della famiglia).  Il percorso si articola in due fasi: in un primo momento i bambini e le bambine della scuola elementare, guidati dai docenti, intervisteranno le persone più anziane nate a Vione, che ancora conservano il ricordo “dell’essere bambini” al tempo del lavoro con il giogo. Le testimonianze verranno poi raccolte e selezionate. Durante la seconda fase subentrerà nel progetto il personale museale il quale, grazie alla digitalizzazione del ricco patrimonio fotografico del museo appena avvenuta, progetterà una mostra fotografica diffusa scegliendo le fotografie che più si accordano al racconto ottenuto dai bambini attraverso le interviste. Ogni fotografia sarà inoltre arricchita di un’installazione audio che diffonderà (grazie all’impulso di un sensore che indica la presenza di una persona in avvicinamento) la voce delle persone intervistate. L’inaugurazione della mostra diffusa avverrà in occasione del tipico falò del 23 Giugno a Cané.

- “Estate al Museo”: svolto nelle prime due settimane di luglio, questo intervento si propone come strumento di aggregazione sociale e opportunità ludico-ricreativa per bambini e bambine di Vione (e zone limitrofe). Oltre ad attività sportive ed a contatto con la natura (esperienze di arrampicata e gite nelle zone boschive limitrofe mirate alla conoscenza di flora e fauna del territorio, sotto la guida esperta del Gruppo Alpini di Vione), durante la prima settimana bambini e bambine potranno sperimentare i “lavori di una volta”, con strumenti ricostruiti fedelmente grazie alle testimonianze presenti nel museo. La seconda settimana sarà destinata al perfezionamento di tali attività, in modo da poterle riproporre a pubblico e famiglie, con l’aiuto dei bambini, durante l’annuale Sagra dei Calsù, che si tiene tipicamente durante la terza settimana di luglio.

- Predisposizione di un ricco calendario di eventi che da giugno a settembre possano animare i fine settimana nel borgo, consentendo un ritorno alla dimensione comunitaria e di condivisione della vita cittadina e auspicabile spinta per incentivare nuovamente il turismo nella zona. Ogni venerdì (circa quindici incontri) il luogo d’incontro sarà il Museo: sono previsti momenti di condivisione delle ricerche svolte per il nuovo allestimento narrativo; un incontro al mese con visita serale al museo (ogni visita approfondirà un tema differente presente nel museo); un incontro al mese di cinema all’aperto (terrazza del museo); alcuni incontri sul fondatore e collezionista Dino Tognali e le sue poesie; alcuni incontri dedicati all’arte contemporanea locale (in collaborazione con Valle Camonica Cultura) ed infine alcuni incontri che coinvolgano gruppi teatrali e folkloristici locali. Il sabato invece sarà dedicato a “I Giochi Antichi delle Terre Alte”, progetto dell’Ecomuseo dell’Alta via dell’Oglio destinato al recupero e alla valorizzazione dei giochi tradizionali dell’Alta Valle Camonica e dello spazio alpino. I giochi saranno collocati nei principali luoghi di aggregazione cittadina e fruibili gratuitamente. In collaborazione con Eco Museo Alta Valle dell’Oglio

6. DESCRIZIONE DEGLI ELEMENTI QUALITATIVI DELLA PROPOSTA
Questo progetto mira a riunire in un’unica proposta le metodologie più efficaci sperimentate su territorio italiano e non solo: innanzi tutto si propongono il dialogo intergenerazionale ed il patrimonio storico e paesaggistico come punto di riferimento per la progettazione di interventi site specific che rispondano a bisogni reali del territorio e possano farne emergere le potenzialità.
In secondo luogo, si vuole qui proporre una variante del modello di Centro Estivo in uso a Bolzano (MiniBZ, la città dei ragazzi) ed in altre città italiane: due settimane caratterizzate da attività autogestite dai bambini (7-13 anni) e che ripropongono, in modo semplificato, le dinamiche di una città reale, educando alla responsabilità civica attraverso il gioco. In questo caso, il gioco di ruolo che si vuole proporre con il progetto “Estate al Museo” si svolge all’interno della ricostruzione di un villaggio montano, sperimentando i diversi “lavori di una volta” e riproponendoli, attraverso attività e laboratori destinati a tutti i cittadini, durante la tradizionale sagra estiva. Si tratta quindi di un’attività ludico ricreativa a scopo culturale e divulgativo, con una particolare attenzione alla partecipazione attiva delle nuove generazioni alla vita cittadina. Le due settimane di centro estivo saranno arricchite da attività outdoor sia sportive che di conoscenza del territorio. Tale approccio può essere d’esempio per altre realtà italiane alla ricerca di un modello di centro estivo modulabile, innovativo e di qualità, legato ai bisogni della comunità e alla necessità di valorizzazione del patrimonio culturale locale, conservando una particolare attenzione a metodi educativi partecipativi (outdoor education, peer to peer, game based learning).
Inoltre, l’offerta di eventi e proposte durante tutta la durata del periodo estivo può essere strumento e occasione di coesione sociale al di fuori dell’ambiente scolastico sia per i bambini che per le rispettive famiglie, generando benessere e senso di comunità diffuso. L’efficacia di iniziative di questo tipo si può osservare in interventi fatti da associazioni, musei e collettivi nel territorio trentino (particolarmente di riferimento il Quartiere San Martino di Trento e alle attività svolte da musei quali Muse e Arte Sella in collaborazione con enti e istituti scolastici locali).
La proposta progettuale è originale perché offre soluzioni e strumenti già largamente utilizzati e sperimentati in una dimensione locale ma tutt’ora poco diffusi a livello nazionale: quello che qui si propone è prendere come esempio le piccole realtà citate e modulare approcci ed offerta attorno alle potenzialità del patrimonio culturale locale.
7. DESCRIZIONE DEGLI ELEMENTI DISTINTIVI DELL'INTERVENTO
Con il progetto “Come in un segno” si vuole proporre un modello applicabile e modulabile secondo le esigenze delle diverse realtà territoriali: partire dal territorio vuol dire progettare azioni che possano rispondere a bisogni e desideri facilmente rilevabili, proprio perché derivati dallo studio di un contesto determinato e limitato. Attraverso la collaborazione con gli enti comunali e le associazioni di volontariato sarebbe auspicabile che ogni cittadina, preferibilmente in rete con gli altri comuni, trovasse il format che più si addice ai bisogni della comunità, caratterizzandolo e animandolo con attività differenti e variabili nel tempo. In questo caso si è deciso di utilizzare il Museo “’L Zuf” come punto di partenza, essendo sede e monumento di una memoria collettiva ancora molto presente nella quotidianità e nell’immaginario locale. Più persone vengono coinvolte attraverso questi interventi, più sono le possibilità che nuove personalità emergano dal tessuto cittadino e possano dare il loro contributo alla vita comunitaria tramite azioni di volontariato.

Tali azioni di rete sono fondate sull’idea che il benessere e l’educazione delle nuove generazioni debbano essere concepiti come responsabilità diffusa, non più come compito esclusivo di istituzioni scolastiche e famiglie, ma esteso a tutto il territorio cittadino, dall’ente di volontariato al museo e persino alle attività comunali. Tale approccio serve, inoltre, a favorire la partecipazione attiva dei giovani cittadini alla vita del borgo, essendo posti allo stesso livello degli adulti e collaborando con essi per quanto riguarda le questioni importanti per tutta la comunità.

La proposta progettuale intende quindi realizzare forme di network tra attori territoriali (pubblici e privati), in grado di funzionare anche dopo la conclusione delle attività progettuali: si tratta dell’attivazione di un processo che successivamente tende ad auto-alimentarsi grazie al contributo degli stessi cittadini, pur guardando verso il Museo ed i suoi collaboratori come figure di riferimento e moderatori di tale processo.  
L’intervento strutturato secondo le caratteristiche appena elencate si delinea inoltre come valida attrattiva per il flusso di turisti che tipicamente anima i mesi estivi in questo territorio, attirando risorse economiche e umane ed eventualmente investimenti per garantire continuità al progetto.
8. Risultati finali attesi e impatto della proposta progettuale nel contesto territoriale di riferimento
La proposta progettuale mira alla partecipazione attiva dei cittadini alla vita comunitaria di Vione, focalizzandosi sul benessere delle nuove generazioni, che spesso si sentono isolate e non hanno strumenti o possibilità per vivere a pieno le ricchezze del proprio territorio. Con i progetti qui descritti si vuole incentivare la partecipazione attiva dei giovani cittadini e cittadine, lasciando un alto livello di autonomia decisionale per lo sviluppo della responsabilità civica attraverso la cura e la valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale (beni materiali ed immateriali).
Nel corso del progetto, eventi e iniziative saranno estesi anche alle famiglie (sia locali che di turisti): da un lato perché il benessere per essere reale deve essere diffuso e distribuito a tutti i cittadini; in secondo luogo, per dare una spinta ed un segnale di ripresa e resilienza a tutto il settore turistico che opera nella zona.
Si tratta ovviamente della prima fase di un progetto destinato a continuare ed evolversi nel tempo, rispondendo in modo significativo al costante spopolamento dei piccoli borghi montani attraverso la creazione di una realtà piacevole e dinamica in cui vivere.

'L ZUF NOF: proposta di intervento
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