“Stati di materia grafica” è un progetto che nasce con la volontà di rendere protagonista, come suggerisce il titolo, la grafica. Essa viene considerata alla pari degli atomi, le più piccole particelle
che compongono la materia: nonostante vi siano artisti e grafici con stili completamente opposti, ciò che viene trattato, manipolato, elaborato, progettato è pur sempre la stessa grafica, la stessa materia prima. Questa premessa quasi filosofica ci ha permesso di sviluppare l’intero progetto appoggiandoci a principi e concetti della fisica e della chimica, declinandoli alla grafica e usandoli come fil rouge per l’intero iter progettuale.
che compongono la materia: nonostante vi siano artisti e grafici con stili completamente opposti, ciò che viene trattato, manipolato, elaborato, progettato è pur sempre la stessa grafica, la stessa materia prima. Questa premessa quasi filosofica ci ha permesso di sviluppare l’intero progetto appoggiandoci a principi e concetti della fisica e della chimica, declinandoli alla grafica e usandoli come fil rouge per l’intero iter progettuale.
Il confronto tra i due grafici presentato nel progetto è da considerarsi come sintesi della ricerca: le due diverse tipologie di grafica da noi definite (solida e liquida) sono espressione della volontà dei designer, tuttavia si contaminano a vicenda, segno del fatto che son costituite dalla stessa materia.
La scelta della location per l’allestimento della mostra è ricaduta sul museo d’arte moderna
e contemporanea di Trento e Rovereto. Come si può apprezzare dalla planimetria, la struttura è suddivisa in 4 spaziose sale comunicanti (trasformate in 6 grazie alla divisione di due sale tramite una parete in cartongesso) distribuite su due 2 piani (terra e primo). La volontà è stata quella di individuare un edificio che avesse questa caratteristica di percorso continuo e univoco tra le sale e il Mart risponde proprio a questa esigenza.
e contemporanea di Trento e Rovereto. Come si può apprezzare dalla planimetria, la struttura è suddivisa in 4 spaziose sale comunicanti (trasformate in 6 grazie alla divisione di due sale tramite una parete in cartongesso) distribuite su due 2 piani (terra e primo). La volontà è stata quella di individuare un edificio che avesse questa caratteristica di percorso continuo e univoco tra le sale e il Mart risponde proprio a questa esigenza.
Per l'immagine coordinata è stato progettato il biglietto d'ingresso alla mostra, la carta intestata, la busta da lettere e alcuni manifesti.
L’allestimento interno della mostra è caratterizzato da uno stile minimal-scientifico: pochi ma ricercati elementi all’interno delle sale, richiamanti i laboratori chimici. Un ambiente apparentemente asettico, ma animato dalle vive cromie delle opere e dalle proiezioni video quasi ipnotizzanti.
Inoltre, per ogni sala, è stata prevista una parte di interazione attiva con il visitatore, come in un vero laboratorio: dall’osservazione al microscopio, ai cuscini riscaldanti, fino a giungere ai pannelli scorrevoli.
