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Pieni e vuoti come Luci e ombre - MA Graduation project

Pieni e vuoti come Luci e ombre 
MA graduation project​​​​​​​
    Acqua e meditazione sono sposate per sempre. 
   Herman Melville, Moby Dick, 1851 
Pieni e vuoti come Luci e ombre è il progetto di tesi del  Diploma Accademico di Secondo Livello realizzato a coronamento del Biennio Specialistico in Edizioni e Illustrazione per la Grafica d’Arte all’Accademia di Belle Arti di Urbino.

Pieni e vuoti come Luci e ombre is the thesis project of the Second Level Academic Graduation created as a crowning achievement of the Biennio Specialistico in Edizioni e Illustrazione per la Grafica d’Arte at Accademia di Belle Arti di Urbino.
Il sottotitolo Sentieri interrotti tra Estetica orientale e occidentale, puntualmente segnalato dal relatore del Corso di Estetica all’Accademia di Belle Arti di Urbino prof. Luca Cesari, sintetizza perfettamente lo spirito itinerante dell’approccio.

The subtitle Sentieri interrotti tra Estetica orientale e occidentale, promptly reported by the teacher of the Aesthetics Course at the Accademia di Belle Arti di Urbino prof. Luca Cesari perfectly summarizes the itinerant spirit of the approach.
Un percorso conoscitivo che ha coinvolto numerose e differenti discipline come pittura tradizionale, estetica, arte contemporanea, musica sperimentale, teatro, cinema, letteratura a confronto con le Arti del Ma, perfettamente enucleate nel volume Estetica del Vuoto di Giangiorgio Pasqualotto edito da Marsilio. 

A cognitive path that involved numerous and different disciplines such as traditional painting, aesthetics, contemporary art, experimental music, theater, cinema, literature in comparison with the Arts of Ma, perfectly enucleated in the volume Estetica del Vuoto by Giangiorgio Pasqualotto published by Marsilio.
Un continuo confronto e dialogo da non ridurre ad analisi comparativa, ma fecondo accostamento di tratti in comune e assonanze sintetizzate attraverso capitoli non monografici, ma aperti alla contaminazione. Parole chiave hanno sottolineato l’atmosfera sottesa come “Incorporeità”, “Fluidità”, “Evanescenza”, “Introspezione”, “Silenzi”, “Spazialità”, “Vaghezza”, “Impermanenza” e “Disarmonia” per restituire una tensione, non rigide tematiche.

A continuous comparison and dialogue not to be reduced to comparative analysis, but fruitful juxtaposition of common features and assonances synthesized through non-monographic chapters, but open to contamination. Keywords underlined the underlying atmosphere such as “Incorporeità”, “Fluidità”, “Evanescenza”, “Introspezione”, “Silenzi”, “Spazialità”, “Vaghezza”, “Impermanenza” e “Disarmonia” to restore tension, not rigid issues.
Una bibliografia vasta e di ampio respiro guida il lettore attraverso uno sterminato campo di esempi che si appella alla volumetria architettonica, alle radici linguistiche ebraiche oltre che ad articoli scientifici per tratteggiare il più completo panorama sulle figure di vuoti, silenzi, iati, pause.

A vast and wide-ranging bibliography guides the reader through an endless field of examples that appeals to the architectural volume, to the Jewish linguistic roots as well as to scientific articles to outline the most complete panorama on the figures of voids, silences, hiatuses, pauses.
Un disegno sulla lastra è già fuori dall’artista. La stampa stessa ha una diversa indipendenza, rafforzata dal fatto, o in ogni caso dalla possibilità, dell’esecuzione multipla. L’acquaforte e gli altri tipi di stampa parlano sostanzialmente di molteplicità: un impulso privato diventa opinione pubblica. 
William Kentridge, Sei lezioni di disegno, 2014 

Il progetto artistico Appunti visivi e riflessioni grafiche offre una porzione separata, ma necessaria: la complementare attività condotta nei laboratori di incisione, al tavolo da disegno e di fronte alle esposizioni museali. Con il relatore del corso di Tecniche dell’Incisone prof. Matteo Fato ho elaborato una ricerca grafica affine alla tesi scrittografica da offrire come attività sul campo.

The artistic project Appunti visivi e riflessioni grafiche offers a separate but necessary portion: the complementary activity carried out in the engraving workshops, at the drawing table and in front of the museum exhibitions. With the teacher of the course of Tecniche dell'Incisione prof. Matteo Fato I developed a graphic research related to the writing thesis to offer as a field activity.
La pratica incisoria è culminata con una serie di tre grafiche libere come nucleo di linoleumgrafie a più colori partendo da due matrici plastiche articolate tra loro. La stampa è stata realizzata nei laboratori dell’Accademia di Belle Arti di Urbino nel mese di gennaio 2020 dopo la fase di intaglio e studio delle combinazioni possibili.

The engraving practice culminated in a series of three free graphics as the nucleus of multi-colored linocuts starting from two articulated plastic blocks. The printing was carried out in the laboratories of the Accademia di Belle Arti di Urbino in January 2020 after the carving and study of possible combinations.
Le tre opere di 1000x700 mm sono state stampate in 3 copie numerate, affiancate da 2 Prove d’artista e una ricca sperimentazione cromatica per trovare il giusto accordo di tonalità e pigmenti. L’impressione è avvenuta grazie all’impiego di un tirabozze manuale Saroglia su carta Magnani Incisione color White da 310 gr.

The three works of 1000x700 mm were printed in 3 numbered copies, flanked by 2 Artist proofs and a rich chromatic experimentation to find the right harmony of shades and pigments. The impression took place thanks to the use of a Saroglia manual drafter on Magnani Incisione paper color 310 gr.
La narrazione dell’iter realizzativo è stata raccolta in un’agile brochure spillata, accompagnata da un corpus iconografico teso a esprimere non solamente gli esiti, ma gli approcci, le cromìe, le tecniche. Autori e artisti in accordo con stampatori e teorici offrono una panoramica di modelli grafici e di intenzioni esprimendo al meglio istanze occidentali e orientali grazie a una comunione d’intenti.

The narrative of the construction process was collected in an agile stapled brochure, accompanied by an iconographic corpus aimed at expressing not only the results, but the approaches, the colors, the techniques. Authors and artists in agreement with printers and theorists offer an overview of graphic models and intentions, expressing the best of Western and Oriental instances thanks to a communion of intent.
La ricerca rilievografica non si pone come culmine di un percorso, ma come fase transitoria per aprire a una possibile evoluzione dell’indagine grafica. In questo senso le forme attinte dalla raccolta Hamonshū (Wave Design) pubblicata a Kyōto nel 1903 da Mori Yūzan si possono intendere come prosecuzione del tema fluido già espresso in numerosi lavori e qui ripreso per intendere il rapporto binario tra pieni e vuoti nell’arte del rilievo. 

The research of relief is not intended as the culmination of a path, but as a transitory phase to open up to a possible evolution of the graphic investigation. In this sense, the forms drawn from the collection Hamonshū (Wave Design) published in Kyōto in 1903 by Mori Yūzan can be understood as a continuation of the fluid theme already expressed in numerous works and here taken up again to understand the binary relationship between full and empty in the art of relief.
L’invito conclusivo è di recuperare pause e intervalli, iati spaziali e figure diastematiche con silenzi di fondo grazie alle opere e le riflessioni di Gillo Dorfles auspicando di opporre un Horror pleni al dominio incontrastato dell’Horror vacui contemporaneo.

The final invitation is to recover pauses and intervals, spatial hiatus and diastematic figures with background silences thanks to the works and reflections of Gillo Dorfles hoping to oppose a Horror pleni to the undisputed dominance of contemporary Horror vacui.
Il temps perdu attuale è un tempo dove fenomeni socioantropologici ed estetici s’intrecciano; un tempo divenuto instabile e non proiettabile; un tempo che non può essere ritrovato ma deve semmai essere abbandonato per venire in seguito ricreato con le dovute spaziature e le dovute pause, che ne permettano la decantazione. 
E perché ciò avvenga, occorre innanzitutto, che l’uomo recuperi la nozione e la concezione dell’intervallo, presente nei ritmi della natura, nelle stagioni, nei ritmi corporei. E non in quelli falsi e mutilati della meccanizzazione, in quelli eterodiretti delle catene di montaggio, o in quelli artificialmente rallentati delle droghe. 
Gillo Dorfles, L’intervallo perduto, 1980

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