I luoghi e gli oggetti fisici – un profumo, l’angolo di una stanza, un paio di scarpe, un certo bar, degli occhiali da aviatore – forniscono una scena, eppure non sono essi a proteggerci, bensì il ricordo che questi conservano. In questi oggetti che ci portiamo dietro, rimane sempre un legame con la nostra casa. Al loro interno si organizzano memorie visibili, tangibili, attraverso cui ci identifichiamo.

Concentrandomi sull’idea di identità come senso di appartenenza, ho chiesto ad ogni modella di riflettere sul proprio luogo natìo e di consegnarmi un oggetto che le ricordasse quel luogo. Tali oggetti sono stati fotografati e di conseguenza proiettati sulle stesse persone. 
Quello che ne viene fuori è una sorta di tatuaggio, un’impressione a fuoco su ognuna di loro.