ISIA URBINO 2015/2016
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How does a place where we live influence our lives?
What does the word "house" really mean for us?
When do we actually became holder of a place?
What does the word "house" really mean for us?
When do we actually became holder of a place?
These are the questions behind this project, also led by reading the book "Sort of spaces" by Georges Perec. I started to ask myself these questions six years ago, when, at the beginning of my academic career in Urbino, and likewise of Perec, I wondered when and how a place becomes really your "own".
Therefore, at the end of this long process, it born spontaneously the necessity to put it all together, to dispose what over the years had stratified within these rooms – photographs, posters, tickets, flowers, objects, drawings, letters, diaries – on a paper surface: the same sheet determines a space delimitation, as it has its own border.
IT_
Quanto il luogo in cui viviamo influisce sulla nostra esistenza?
Cosa s’intende per la parola “casa"?
Quand’è che ci si impossessa davvero di un luogo?
Sono queste le domande alla base del progetto, nato anche grazie alla lettura del libro “Specie di spazi” di Georges Perec. Ho iniziato a pormi tali questioni sei anni fa, quando, all’inizio del mio percorso universitario presso Urbino, e allo stesso modo di Perec, mi sono chiesta quando e in che modo un luogo diventi davvero “proprio”, personale.
Alla fine di questo lungo percorso, dunque, spontaneamente è nata la necessità di mettere tutto insieme, di disporre quello che negli anni si è stratificato all’interno delle stanze in cui ho vissuto – fotografie, poster, biglietti, fiori, oggetti vari, disegni, lettere, diari – su una superficie di carta: il foglio stesso determina una delimitazione dello spazio, in quanto possiede un suo confine.
E invece, inutile negarlo, la memoria si sta allontanando, e ho già dimenticato troppe cose. Nello scrivere seguendo i ricordi come faccio adesso, a volte vengo preso da una terribile angoscia. All'improvviso mi assale il dubbio di stare perdendo la memoria delle cose più essenziali. Il dubbio che tutti i miei ricordi più preziosi, accumulati in qualche zona buia del mio corpo, in una specie di limbo della memoria, si stiano trasformando in una massa fangosa.
Norvegian Wood, Haruki Murakami
