Progetto realizzato per il laboratorio di Sintesi Finale del III anno al Politecnico di Milano, facoltà di Design della Comunicazione. Il tema dell'anno è il sacro e il profano, il romanzo oggetto del progetto è Il Monaco scritto nel 1796 da M. Gregory Lewis, dopo essere stato censurato immediatamente per i temi scabrosi trattati, ha conosciuto una seconda vita negli anni '30 del '900 grazie al movimento surrealista, fondamentale la riscrittura da parte di Antonin Artaud. Il protagonista è un Monaco che esteriormente appare santo e fedele alla vita ecclesiastica, nel corso del romanzo, in realtà, risvolti violenti e macabri lo faranno cadere nei peggiori delitti e peccati.
La carta scelta è una tela di Takeo 80 gr color avorio.
Esteriormente il libro vuole sembrare un breviario cattolico, puro, come l'apparenza del protagonista. La scelta del layout del testo è quindi ricaduta su una rivisitazione della Bibbia a quarantadue linee di Gutenberg secondo proporzione aurea. Un richiamo alla importante riscrittura di Artaud risiede nei capilettera di inizio capitolo: interamente stampati a mano tramite un tirabozze 50x35, con caratteri mobili in legno anni '30.
La rilegatura è a filo refe rosso, con una copertina in ecopelle nera, stampa in oro.
Le pagine rosse sono rappresentative dei momenti in cui il Monaco compie delitti e peccati, sono state stampate in nero su rosso per comunicare lo stesso senso di disagio a livello di significato anche sul piano visivo. Le pagine sono chiuse e per aprirle e continuare a leggerle bisogna compiere un atto di violenza strappandole: lo stesso atto di violenza che leggiamo nel libro. Un altro movimento fondamentale, oltre la violenza, che muove queste azioni è la curiosità umana di evadere, in questo caso dalla vita monastica, e nel leggere il libro siamo mossi dallo stesso sentimento irrefrenabile di curiosità di continuare nella narrazione, che è più forte della violenza che siamo costretti a compiere e a cui cediamo.
