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Pesca del tonno a Carloforte

PESCA DEL TONNO A CARLOFORTE
di Davide Pravettoni
La tonnara, costituita da un sistema di reti conformate in modo tale che i pesci vi entrino senza più riuscire ad uscirne, è un metodo di pesca antichissimo, ricco di tradizioni e cerimoniali che culmina con il momento della mattanza, in cui, al comando del Rais, i tonni intrappolati nell’ultima camera vengono issati sulle barche. Questa tecnica di pesca è una delle più eco-sostenibili, rispetto ad altre metodiche, soprattutto rispetto ai sistemi di pesca industriale indiscriminata, perché consente un’attenta selezione dei pesci, soprattutto in base alle dimensioni. Nella tonnara sono pescati solo i tonni rossi del nord-Atlantico o del Mediterraneo, che vengono da una lunga migrazione, si sono già riprodotti, e possono pesare fino a 400 kg e oltre. Sono invece risparmiati i pesci più piccoli, gli squali, i delfini e altre specie che solitamente vengono catturate con le reti trainate dai pescherecci.

In una tonnara a terra lavorano 40-50 persone, i tonnarotti, sotto la guida del Rais. Nonostante questo, nella contrattazione delle quote di tonno che sono annualmente assegnate, la tonnara di Carloforte ha ottenuto nel 2012 120 tonnellate, contro quote anche del doppio assegnate a pescherecci su cui lavorano poche persone. Inoltre, è capitato spesso che i tonni fossero intercettati al largo nel Mediterraneo da pescherecci giapponesi, coreani o nord africani, che costruiscono velocemente tonnare volanti lungo le loro rotte facendo strage della fauna marina di maggiori dimensioni, per poi rivendere il pescato in Giappone a prezzi anche di 200.000-300.000 € per tonno di 400 kg.

La pesca col sistema della tonnara viene praticata oggi solo in pochi posti nel Mediterraneo. Benchè la tonnara di Carloforte sia attualmente in attività, quest’anno è stata realizzata una sola mattanza con finalità quasi squisitamente turistica. Gli altri tonni catturati nella tonnara sono stati venduti vivi a Malta, dove dopo il trasporto in gabbia via mare è avvenuta la macellazione.

La contrazione delle quote di tonno danneggia l’economia del pesce italiana e distrugge una tradizione antichissima e preziosa che rendeva famoso il tonno pescato in Italia in tutto il mondo. Attualmente gli unici tonni che sono catturati e portati a riva sono gli animali morti immagliati sulle reti della tonnara che vengono ispezionate quotidianamente dai sub che si occupano anche di liberare pesci luna, squali e altri notevoli rappresentanti della nostra fauna che rimangono accidentalmente imprigionati nelle reti.
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