L’aroma, il colore limpido e un’oliva che accompagni iltutto; è questo il rito del Martini, ormai un classico fra i cocktail. Un ritoche molti vorrebbero godere gustando ogni attimo, lentamente, goccia a goccia;quasi un voler rallentare il tempo, sfidarlo e invertire il consueto scorreredi una clessidra, simbolo di un tempo tiranno e frettoloso.
Da questa suggestione scaturisce un bicchiere sui generis,connubio tra la tradizione del Bombay Sapphire e l’iconicità, sovvertita, dellaclessidra.
Il tempo (e in questo caso il cocktail) non scorre più in unsolo senso; può tornare anche indietro, per poi fluire nuovamente al volere dichi beve. A quest’ultimo viene concesso il privilegio di stillare il suo rito,di gustarlo con i suoi tempi e amplificarne le sensazioni.
Il bicchiere è costituito da due elementi che rimandano allaclassica forma da Martini; uniti nel punto di minor sezione, essi rievocano lasagoma di una clessidra. L’elemento inferiore contiene il Bombay Sapphire,mentre l’elemento superiore accoglie l’oliva; solo nel momento in cui si portail bicchiere alla bocca avviene l’incontro tra i due protagonisti del cocktail.
Clessidra gioca col tempo, lo filtra a suo piacimento, il tutto per esaltare il suocontenuto.