Versus è una rivista redatta per il corso del prof. Leonardo Sonnoli.
Il nome della rivista ha lo scopo di mettere in evidenza una netta contrapposizione tra la nostra concezione del grafico nella società e quella che quest’ultima cerca di affermare, meramente commerciale, soffermandoci sulla pratica di utilizzare la progettazione visiva come espressione di un proprio pensiero.
Attraverso la scelta di argomenti fortemente connotati ci rivolgiamo a tutti coloro che hanno voglia di interrogarsi sul ruolo del grafico nell’era moderna, come portatore di messaggi critici, e come operatore sociale in grado di modificare sensibilmente il corso degli eventi.
Nei quattro numeri che compongono la rivista si è tentato di approfondire dei casi in cui una delle componenti considerate fondanti del mestiere del grafico, ovvero la committenza, passa in secondo piano o addirittura viene meno: è infatti il grafico a lavorare per sé stesso, seguendo unicamente i propri principi. Inoltre ci siamo
soffermati sul concetto di collettivo, come pratica progettuale ma ancor di più come concezione di vita.
Un argomento principale, oggettivamente riconosciuto come fondante nella storia della grafica, ha fatto da filo conduttore per riferimenti e confronti geografici e temporali, che ci hanno permesso di arrivare a fare dei riferimenti ai nostri giorni.
Inoltre è stata l’occasione di affrontare in maniera trasversale il contesto sociale e politico da cui la componente grafica è scaturita.
Per riuscire a perseguire i nostri scopi abbiamo utilizzato diversi linguaggi: quindi, se molta della produzione è scritta, una grande importanza nella narrazione dei nostri temi è stata rivestita anche dall'immagine. Nella convinzione che al centro del nostro focus le persone abbiano tanta importanza quanta ne hanno i prodotti grafici, abbiamo dato ampio spazio a interviste ai protagonisti degli argomenti trattati.
Per ciò che concerne i contenuti, ne abbiamo in primo luogo prodotti di originali, cercando di generare dei nuovi effetti di senso anche dall'accostamento di immagini; ma ne abbiamo anche riprodotto degli altri, magari mai pubblicati in Italia e tradotti ad hoc.
Il primo numero è dedicato all'esperienza dell'Atelier Populair e alle implicazioni della grafica nei movimenti politici italiani e francesi di quegli anni. Il secondo numero è sulla produzione di manifesti contro l'apartheid in Sudafrica durante gli anni Ottanta. Il terzo numero parla dell'apporto dell'arte al movimento femminista, ed il quarto tratta del ruolo della rivista Adbusters nel movimento no-global.
The name of the periodical has the purpose to emphasize a sharp contrast between our conception of graphic design in society and the commercial conception. We want to focus on the practice of using visual design to express a political conception of the world. Trough the choice of strongly characterized topics, we want to speak to anyone who wants to reflect on the role of the graphic designer in the modern era, as a bearer of critical messages, and as a social worker able to significantly change the course of events.
Versus is composed by four numbers in which we want to deepen examples where the customer is on the background or even does not exist anymore. In fact, in these cases the graphic designer works for his own, following only his own principles. For this aspect, the boundary line between design and art was very thin. Moreover, we
wanted to focus on the idea of 'collective', as design practice and even more as a conception of life. A main topic, objectively recognized as founder in the history of graphic design, was the thread for geographical and temporal comparisons, and allowed us to make references to the present days. Furthermore, it gave us the occasion to deal with the political and social context transversely.
To be able to pursue our aims, we utilized different languages: thus, if much of the production is written, the image assumes great importance in the narrative of our themes. Believing that people has the same importance as graphic products, we gave ample space to the thought of the protagonists of the topics treated.
With regard to the content, we have first produced on our own some original contents, but then we decided to re-publish others in the belief that they are fundamental for the understanding of our chosen topics.
The first number is dedicated to the experience of the Atelier Populair and to the implications of graphics in Italian and French political movements of those years. The second number is about the production of posters against the apartheid during the 1980s. The third issue is on the rule of art in the feminist movement; and the fourth is on the role of Adbusters magazine in the no-global movement.
Versus est une revue rédigée par le cours du professeur Leonardo Sonnoli. Le but du nom de la revue est de mettre en évidence la nette contraposition entre notre conception (la des étudiants de design graphique) du designer graphique dans la société et celle-là que la société essaye d’affirmer, c’est-à-dire une figure purement commerciale, tout en utilisant la pratique du projet visuel en tant qu’expression d’une pensée personnelle.
À travers du choix des arguments, fortement connotés, on s’adresse à tous ceux qui ont envie de s’interroger sur le rôle du designer graphique dans l’époque moderne, en tant que porteur de messages critiques et operateur social, en gré de modifier sensiblement le cours des événements. Dans les quatre numéros qui composent la revue on a essayé d’approfondir des situations où l’une des composantes considérées basilaires dans le métier du designer graphique, c’est-à-dire le commettant, devient secondaire, voire elle manque totalement: en effet le designer graphique travaille pour soit même, en suivant uniquement ses propres principes. D’ailleurs, on s’est concentrés sur la notion de collectif, en tant que pratique de projet et même conception de vie.
Un thème principal, objectivement reconnu comme majeur dans l’histoire de la graphique, a été le fil rouge pour les références et les comparaisons géographiques et temporelles, qui nous ont permis d’arriver à faire des références jusqu’à nos jours. D’ailleurs cela a été l’occasion d’avoir une approche transversale pour analyser le contexte sociale et politique duquel la composante graphique provient.
