rumore invisibile
Rifunzionalizzazione del Molo Trapezoidale del waterfront di Palermo.
Abstract

“…Ale, chiudo la finestra: c'è rumore di smog!”

Lo dissi inconsciamente, prima di fare colazione nella piccola stanza del B&B di Via Dante a Palermo, ancora assonnata.
Rumore Invisibile è l'immagine evocativa di Palermo, racchiude in sé i tratti salienti di una realtà complessa, frammentata, caotica, in divenire. Palermo è il rumore del traffico, il vociare dei vicoli, le grida del mercato, il frastuono invisibile della mafia, l'aria asfissiante traboccante di smog, le rovine nascoste, le bellezze celate, la mixitè culturale, la paura, la voglia di fare e di lamentarsi. Palermo è il centro degli spazi nomadi, dei vuoti, la sua linea di costa è un limite in continuo movimento, è il luogo della commistione, che possiede il grande potenziale di riuscire a mettere in relazione la città con il suo mare e con il mondo al di là dell'orizzonte.
Dopo tutto, il nome che venne attribuito alla polis in epoca classica fu quello di Panormos, “tutto-porto”.
È necessario considerare la distinzione elaborata da Matvejevic tra le città con il porto e le città-porto. Egli sostiene che nelle prime, il porto sia stato costruito per necessità assumendo una funzione di completamento o mediazione; nelle seconde invece il porto è stato la natura stessa del luogo. Alcuni porti sono solo degli approdi, mentre altri divengono teatri e addirittura mondi.
Indubbiamente Palermo appartiene alla  seconda categoria appena descritta.
Dalla “porta d'acqua” sono approdati fenici, greci, arabi, normanni, spagnoli, che attraverso le loro dominazioni hanno arricchito e contaminato fortemente la realtà palermitana, nella quale convivono, oggi come allora, mondi e realtà differenti.

Con il passare dei secoli la città ha perso sempre di più il contatto con il suo porto e di conseguenza con il mare. Se in passato l'identità urbana si integrava completamente con quella del porto, ora città e porto assumono due identità distinte, quasi opposte.
L'area portuale di Palermo è nettamente separata dal centro urbano della città, non solo da un punto di vista fisico, ma anche istituzionale, poiché è l'Autorità Portuale ad occuparsi di questo spazio, tramite la redazione del Piano Operativo Triennale e del Piano Regolatore Portuale, che, secondo la legge vigente 84/1994, ha competenza di pianificazione.

Lavorare sul porto, nell'area specifica del Molo Trapezoidale, significa confrontarsi con uno spazio che crea una netta cesura tra la città novecentesca, il porto turistico della Cala nella città antica e il mare.

L'obiettivo primario è trasformare questa zona da "spazio del possibile" a luogo identitario, attraverso un programma specifico di sviluppo sostenibile e di progetti di trasformazione urbana, capaci di coinvolgere e soddisfare i futuri fruitori e investitori dell'area.
rumore invisibile
Published:

rumore invisibile

Invisible Noise, redevelopment of the Palermo's waterfront.

Published: