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Intervista a Chiara Meschi

Chiara Meschi 
Gioielli Artigianali
Music credits : Sergey_Cheremisinov_-_04_-_Northern_Lullaby
Come descriveresti te stessa a qualcuno che conosci appena?
Sono più grande di quello che sembra.
Non sono una persona estroversa, per conoscermi e capirmi ci vuole tempo e non mi apro con tutti. Sono molto determinata, quando mi metto in testa una cosa non può farmi cambiare idea nessuno, ma è un’arma a doppio taglio perché sono determinata quanto testarda.

Come ti sei avvicinata al mondo dell’oreficeria?
Mi sono sempre piaciuti i gioielli e mi hanno sempre affascinato i mestieri manuali, che oggi si stanno perdendo, ma mi sono avvicinata al mondo dell’oreficeria per caso.
Ho notato un laboratorio orafo passando in una via di Lucca, ogni giorno facevo la stessa strada ed ogni volta la curiosità aumentava, quindi ho cominciato ad informarmi tramite internet. Il caso ha voluto che poco tempo dopo, lì vicino, una ragazza aprisse un altro laboratorio orafo, così l’ho contattata e con lei ho iniziato ad imparare. Da lì ho continuato a fare corsi e lezione dopo lezione mi sono innamorata sempre di più dell’oreficeria.
Aver iniziato questa nuova esperienza ti ha in qualche modo cambiata?
Sì, sotto certi aspetti, per esempio sto superando il timore dei giudizi. All’inizio tenevo i corsi e le cose che facevo quasi nascoste, per me erano importanti ma non lo volevo far vedere.
Adesso ne parlo con orgoglio e sono felice di mostrare i miei gioielli, accetto volentieri lavori su commissione, che sono sempre delle sfide che mi aiutano a migliorare.
Mi sto mettendo in gioco pubblicando su Instagram e Facebook, sembra scontato perché lo fanno in tanti, ma con il mio carattere è stato difficile iniziare, superare la timidezza e la paura dei giudizi.

Ti consideri un'artista o un’artigiana? 
Tutti gli artigiani sono artisti, per come la vedo io.
Mi sento un’artista perché fin da piccola mi sono sempre inventata di tutto, fanatica di Art Attack, non facevo mai buttare via nulla ai miei genitori, con una scatola del panettone facevo uno zaino, con cartone e spago una chitarra e avevo un quaderno dove disegnavo tutto quello che mi veniva in mente.
Non mi sento ancora un’artigiana, ma una vena artistica l’ho sempre avuta.
Da dove prendi l’ispirazione per la realizzazione dei tuoi gioielli?
Da tutto ciò che mi piace e che mi affascina.
Capita anche di vedere in giro gioielli che mi piacciono ma che non voglio riprodurre, perché non amo “copiare”, non mi dà soddisfazione e non lo trovo giusto nei confronti dei suoi autori, perciò cerco di metterci un tocco personale e reinventarli a mio gusto.
Mi piace riprodurre animali e oggetti per perfezionarmi ed essere più attenta ai dettagli, mentre sui gioielli con fantasie libere è più facile camuffare gli errori; per fare un esempio, un leone potrebbe sembrare un gatto senza la giusta espressione e riproduzione del pelo, così come un lupo potrebbe passare per un cane. Tanti oggetti non sarebbero credibili se non curati nei minimi particolari.

Cosa provi quando prendi un pezzo di metallo e lo trasformi? Che sensazione ti dà vedere il lavoro finito?
Quando ho un’idea sono ansiosa di mettermi al lavoro ma ho sempre il timore di non arrivare al risultato che ho in mente. Iniziare un nuovo pezzo per me è come riprendere la bicicletta dopo tanto, dopo essere salita in sella viene tutto naturale e così quando prendo in mano gli attrezzi e comincio a lavorare inizia la magia: è come entrare in un altro mondo, mi isolo da tutto e perdo la cognizione del tempo.
Il bello è anche che spesso da un errore può venire fuori un nuovo pezzo, da un’idea ne nascono altre cento...vorrei avere 50 ore al giorno a disposizione per fare tutto.
Vedere il lavoro finito dà tanta, tanta soddisfazione.
Dietro ogni gioiello c’è più lavoro di quanto si pensi, molti passaggi e a volte complicazioni, un errore può costare ore di lavoro in più o addirittura bisogna ripartire da capo.
Ogni volta che termino qualcosa, mi meraviglio di essere stata io a farlo, perché passaggio dopo passaggio da una semplice lastra di metallo o da un pezzo di cera si può arrivare a risultati incredibili.


Quando capisci che quello che stai realizzando è davvero finito?
Non sono sempre soddisfatta dei lavori, mi capita di lasciare da parte pezzi incompleti per un po’ di tempo e poi arriva la giornata giusta per portarlo a termine.
Sento di aver finito quando vedo ciò che mi ero immaginata, quando il gioiello mi soddisfa e mi piace indossato.
Tuttavia si potrebbe sempre migliorare un pezzo e rifinirlo all’infinito.

Quando realizzi gioielli su commissione, in qualche modo colui che indosserà il gioiello ti influenza?
Per i gioielli su commissione parto dai gusti della persona e ci aggiungo il mio stile personale. La mia prerogativa è realizzare qualcosa che piaccia al cliente in questione, ci tengo però che si veda il mio tocco, quello che collega il gioiello su commissione a tutti gli altri miei pezzi. Punto sempre a realizzare qualcosa che rappresenti a pieno la persona, perché anche saper essere portato valorizza un gioiello.


Music credits : Sergey_Cheremisinov_-_04_-_Northern_Lullaby
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