La stessa sostanza, 2020.
Un'isola immersa nella solitudine che ha il colore di un tramonto di fine estate.
Mi muovo, esploro, senza voler trovare.
È popolata da alberi dai rami spogli, in attesa del risveglio.
Mi fermo ad ascoltare il loro suono, che narra di foglie cadute, di altre volate lontano e di altre, non ancora nate.
Il tempo sembra fermarsi e davanti ai miei occhi, sospesa a un filo invisible, un'unica foglia, verde, ricordo di una stagione passata.
In quell'istante, la riconosco e mi riconosco, come il riflesso in uno specchio.
E comprendo.
Siamo uguali, sostanza dello stesso unico universo.