Con il termine “Architettura Letteraria” si intende un linguaggio nuovo, che si pone in alternativa a quelli già contemplati nel panorama
architettonico. Rispetto a questi, infatti, l’architettura letteraria si distanzia poichè mira ad attivare un processo di estrapolazione dei
dettami architettonici diversi da quelli ormai svuotati di signicato o nella migliore delle ipotesi rifacentisi al concetto stereotipato di
architettura.
L'architettura letteraria vuole abbracciare "l'arte tutta".

Nel suo libro Architecture and Modern Literature David Spurr afferma che esiste una tradizione filosofica che lega la letteratura e l’architettura,
poiché entrambe contribuiscono ad una continua denizione dell’Arte e delle sue funzioni. Lo scopo principale dell’Arte è dare forma
al mondo che ci circonda. In questo senso, in quanto manifestazioni dell’Arte, sia l’architettura che la letteratura, anche se in modo diverso,
possono essere interpretate come espressione dell’immaginario individuale e collettivo. Mentre l’architettura dà una forma concreta al
mondo, la letteratura conferisce ad esso una forma simbolica. John Ruskin, autorevole critico d’arte di età vittoriana, intendeva l’architettura,
e in modo specico le sculture ornamentali, come traccia tangibile della mano dell’artigiano. In maniera del tutto analoga ad uno
scrittore o ad un poeta, capaci di infondere nei loro scritti la propria soggettività, l’architetto dà espressione al proprio io attraverso le sue
opere, sostanziando i suoi lavori con esperienze individuali e/o con i grandi eventi che hanno segnato la storia. E’ per questa ragione che,
entrambe le forme d’arte - letteratura ed architettura - svolgono una funzione mnemonica ed orono all’uomo la possibilità di mettere a
confronto dierenti aspetti del tempo e della memoria.

Citando Italo Calvino: «un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire», o più sottilmente «…è qualcosa che tutti
vorrebbero aver letto ma che nessuno vuole leggere».
Prendendo le mosse della rilettura di un classico, l’Odissea di Omero, seconda opera letteraria dell’Occidente nonchè, verosimilmente la
prima cui sia applicabile il concetto di intertestualità,la presente tesi mira a proporne una versione in chiave architettonica.


nell’infnita varietà di atmosfere e scenari odissiaci tra cui poter scegliere, si è optato per uno degli ambienti più suggestivi e carichi di
simbologie, l’Ade.
La discesa agli Inferi (catàbasi) rappresenta un topos letterario che non a caso, dal mondo greco confluisce in quello romano e, di qui, nella
nostra tradizione. Tra i più celebri modelli di catabasi gurano quindi: L’Odissea di Omero| L’Eneide di Virgilio | La Divina Commedia di
Dante| Il Liber Scalae di Maometto.

Vertical Ade
Published:

Owner

Vertical Ade

Con il termine “architettura letteraria” si intende un linguaggio nuovo, che si pone in alternativa a quelli già contemplati nel panorama archite Read More

Published: