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Pensavo fosse soltanto un misero ricordo. Invece no.

In bianco e nero, dal corteo di Forza Nuova a Prato.
Scatti da American History X. Me li voglio ricordare. 
Ogni sguardo incrociato, di sfida, mosso dall'odio, animato dall'intolleranza verso il prossimo, meglio (ma non è indispensabile) se diverso. 
Il mento alto, l'espressione provata allo specchio da "ti spiezzo in due", l'illusione di essere invincibili. DIO, PATRIA, FAMIGLIA.  
Gad Lerner è venuto a vedere, tempo due minuti e si prende di "ebreo": non è il contenuto ma la modalità.  "Ebreo" che sottintende sporco, maledetto, feccia.
Il giornalista risponde la cosa più ovvia del mondo: "Si, lo sono".
Ai più prude le mani, aspettano solo un passo falso per dar sfogo all'indole squadrista. Ecco la scintilla, anzi no. Troppa polizia. Un tizio vede la scritta "Antifa", finge di pisciarci sopra, poi ci sputa e bestemmia: con il braccio destro teso il quadro è completo. 
Tutto come in un film. 
Saluti romani e teste rasate, buon compleanno ai fasci di combattimento. 
Patrioti, il corteo c'è stato - perchè? -, autorizzato in nome di una libertà democratica di espressione che, come ogni dittatura, il Fascismo da loro inneggiato represse con vigore.
Pensavo fosse soltanto un misero ricordo. Invece no.
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Pensavo fosse soltanto un misero ricordo. Invece no.

I volti di chi invoca il ritorno al Ventennio, alla razza unica, all'ordine, ai treni in orario, alla famiglia e alla patria, a Dio che, a dirla Read More

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