La maggior parte di voi non ha idea di quanto sia difficile fare una fotografia del genere. Lindbergh ci ha costruito una carriera, aiutato da team di altissimo livello. 
Io ci ho provato un’infinità di volte, ma c’era sempre un dettaglio che non rendeva la foto giusta per come la immaginavo, piccole cose che in accademia non ti possono insegnare, devi capirle tu, sbaglio dopo sbaglio. 
E riuscire a rappresentare perfettamente quello che hai nella testa è difficile, specialmente per me che nella testa ho un mondo tutto mio. 
Noi venerdì eravamo in tre, ci siamo trovate per meno di un’ora, con Ellena di corsa, sommersa da casting per la fashion week. 
Per realizzare questa foto ho scelto lei perché avevamo già scattato insieme e sapevo che aveva l’attitude giusta, e poi è di una bellezza disarmante. 
E così, di fretta, con il sole troppo alto, i giardinieri che incombevano nel verde di City Life, finalmente quello scatto è riuscito. 
Mesi fa frequentavo una di quelle persone a cui a priori non vai bene, perché devi essere come pretendono loro. Non gli va bene quello che mangi, quello che fai, quello che dici. Non riuscivo più a guardarmi allo specchio, tanto mi vedevo grassa, perché dovevo mangiare meno dolci e andare a correre di più, e, cosa forse ancora peggiore, non ero più stimolata a fare quello che mi riesce meglio, esprimermi tramite la fotografia, perché le mie foto non erano nobili come quelle di guerra (sì, me lo diceva) e non gli trasmettevano niente.
Ho passato gli ultimi mesi a cercare di riacquistare un’autostima che, comunque, c’è sempre stata poco. 
Ho viaggiato, sono tornata a sentirmi libera, ho smesso di aspettare scuse e spiegazioni che, ovviamente, non sono mai arrivate, e forse un giorno imparerò ad accettare quei momenti di nostalgia, come, alla fine, ho sempre fatto. 
La verità è che non tutti hanno la sensibilità per capire e rispettare le fragilità altrui, e io di sensibilità e fragilità ne ho un po’ per tutti, ed è quello che cerco di mettere nei miei scatti, spesso profondi, a tratti frivoli e superficiali, perché il mondo è così, bello, stonato e pieno di contraddizioni. 
Forse dovrei esserlo più spesso, ma oggi sono orgogliosa del lavoro fatto.