La caccia è alle immagini più drammatiche, normale in una cultura in cui lo SHOCK è divenuto un importante incentivo di consumo. Noi oggi viviamo in una realtà dove siamo costantemente e in ogni momento della nostra vita, bombardati di immagini, belle e brutte che siano, si è subito pronti ad immortalare ogni istante di quello che succede: quello che mangiamo, che indossiamo, con chi siamo, ma soprattutto quello che di scioccante succede, oggi di fronte ad un terremoto,ad un attentato non vi è più l’istinto di scappare e mettersi al riparo, ma di usare il nostro smartphone e immortalare il momento e condividerlo con i nostri “AMICI” social.Ed in un mondo saturo di immagini, diminuisce l’impatto di quelle che dovrebbero avere importanza. Un evento diventa più reale con le immagini, ma finisce per diventare meno reale quando si è ripetutamente esposti ad esse, che vengono ad avere un impatto decrescente.
Sfogliando i quotidiani, guardando i telegiornali, assistiamo di continuo ad atrocità di ogni genere: distruzioni,bombardamenti, attentati, violenze di qualsiasi genere. Nelle società contemporanee, in cui i mezzi di comunicazione/informazione hanno un ruolo sempre più centrale, il dolore degli altri è uno spettacolo all’ordine del giorno.  
Ma queste immagini ci fanno odiare la violenza o ne siamo incitati? Ci allarmiamo o diventiamo sempre più indifferenti? Susan Sontag si interroga sul modo in cui le immagini influenzano la nostra percezione di quanto accade, formano le opinioni comuni, inducono a contrastare i conflitti bellici o a sostenerli. Ho approfondito il tema della perdita di sensibilità di fronte a certe immagini, dovuta alla loro troppa eccessiva divulgazione, trattato nel suo libro “Davanti al dolore degli altri“.

IL CONCEPT
L’idea del progetto è stata quella di realizzare un percorso dove l’utente si ritroverà IMMERSO in un ambiente virtuale, sarà avvolto da immagini. Ho selezionato due tipi di immagini contrastanti: visivamente forti relative ad attentati e terremoti, e altre relative al mondo dell’ apparenza, dello spettacolo e del bello: INSTAGRAM. L’ambiente che ho creato parte da un cerchio dove il fruitore sarà posto nel centro, l’esperienza inizierà con una animazione dei vari pannelli che gireranno intorno al soggetto talmente veloce da non poter distinguere le singole immagini, man mano il movimento andrà a rallentare per poi finire di nuovo ad aumentare.
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