Tesi ANONIMO ITALIANO  a.a. 2011-2012
in collaborazione con TRIENNALE DESIGN MUSEUM, MILANO
 
Abbiamo scelto l’anonimo italiano per mettere in evidenza quanto sia importante il fatto che dietro ad un oggetto anonimo ci sia un uomo che grazie alle sue idee ha permesso la creazione di un oggetto ben progettato che non importa da chi, ma del quale oggi non possiamo farne a meno.  Lo definiamo anonimo perché è un oggetto non vanitoso che non presuppone l’assenza del progettista, ma volontariamente o involontariamente non ne conosciamo la paternità poichè l’ansia della firma del progetto è una mania degli ultimi decenni. Vorremmo inoltre sottolineare che proprio questo design anonimo ha influenzato e ispirato i più grandi designer e artisti del mondo da Gio Ponti a Gae Aulenti. Abbiamo analizzato le mostre che sono già state fatte su casi simili come “Oggetti discreti”, “Supernormal”, “Machine art” e “Compasso d’oro a ignoti”. Abbiamo deciso di suddividere gli oggetti catalogati in sei categorie: anonimo, anonimo di tradizione, anonimo d’autore, ufficio tecnico, re-design e ready made. L’anonimo come già accennato comprende quegli oggetti del quale non conosciamo il padre, ma utilizzati quotidianamente poiché indispensabili.
 
Il filo
Il filo nel nostro allestimento avrà molteplici funzioni e diversi significati: il cavo sta a significare il filo di pensiero che accomuna gli oggetti rendendolo visibile graficamente attraverso il cavo elettrico che da forte connotazione agli spazi evolvendosi come filo d’Arianna che accompagna il visitatore per tutto il percorso dell’esposizione, dando punti di vista inaspettati e a volte per rafforzare alcuni concetti come il re-design e il ready made o per dare forza a oggetti usati quotidianamente.
 
Anonimo Italiano
Published:

Anonimo Italiano

Un'interpretazione del design anonimo Italiano, con l'intento di esaltare l'importanza di questi oggetti cosi semplici e quotidiani che hanno dat Read More

Published: