Un’indagine fotografica che vuole mostrare Urbino, non nella sua forma più classica, come città simbolo del Rinascimento Italiano, ma come Urbino inserita nel suo contesto naturale, incentrando sulla diacronia tra l’antico e il moderno. Un’evidente stratificazione urbana entra, da protagonista, in ciascuna delle 12 immagini che compongono la serie fotografica. Una visione lontana e dettagliata, risultato di un allontanamento, fisico e geografico, dal luogo cittadino. Uno sguardo disincantato e deciso, dando una visione contenitiva della città. Difatti, come una specie di seconda cinta muraria, la campagna ed il cielo creano una sorta di doppia cornice naturale, che indirizza lo sguardo sulla città antica e sulla sua crescita strutturale.

Il concetto di limite, inteso come ciò che crea due entità autonome, una interna e una esterna, è il punto nodale dell’intero lavoro. Una divisione che sancisce una dualità intrinseca al luogo stesso. Con questa indagine si vuole mettere in luce un aspetto che può essere considerato “il limite di Urbino”, che non è determinato esclusivamente dalle mura cittadine, ma può essere espresso in altri fattori, che l’osservatore è chiamato ad identificare.