Divulgare, comunicare, raccontare e informare sono delle specifiche prerogative che accompagno l’uomo fin dagli albori,
quando ancora esisteva un'unica forma di comunicazione: il linguaggio. La necessità di comunicare ha diretto l’uomo verso nuove sperimentazioni che hanno portato l’informazione in un nuovo stato della comunicazione: la stampa.
La rivista, erede in un certo senso del quotidiano, negli anni è diventata il maggiore centro di distribuzione dell’informazione,
impegnata e non. Sono state e continuano ad essere un laboratorio di sperimentazione e verifica delle possibilità,
dei confini e degli strumenti della comunicazione visiva. Nell’era pre-digitale, la rivista è stata il formato di produzione e diffusione culturale relativamente più accessibile. Come vetrina ed oggetto del desiderio, essa è stata per molti grafici il modo per esplorare nuovi percorsi,
per dare forma e voce ad ipotesi, per interessi personali, passioni condivise e contenuti che altrimenti sarebbero rimasti ignorati
dalla comunicazione di massa.
Come per ogni contenuto editoriale, che ha una propria forma, esiste un contenitore: la copertina (cover). Essa negli anni è divenuta
lo strumento fondamentale dove inserire gli elementi principali (testata, titoli degli articoli di punta, strilli, etc..)
con lo scopo di attirare la curiosità di un lettore per spingerlo verso la fidelizzazione.
La copertina può essere strutturata con diverse modalità, ogni visual viene costruito secondo specifiche idee e intenti diversi inerenti
alla linea editoriale adottata da ogni tipologia di rivista.
Lo scopo di questo elaborato consiste nell’intento di raccontare e rappresentare le più importanti copertine di riviste italiane declinate
in specifici settori: Architettura e Design; Grafica e Tipografia; Politica e Cultura; Fotografia e Tecnologia; Arte e Letteratura.