Lucien Moreau's profile

(ITA) Greetings from Commonville - Progetto Mostra

GREETINGS FROM COMMONVILLE
Un progetto trans-artistico ideato da LUCIEN MOREAU

Commonville è una città. O meglio, un prototipo di comunità del domani, sebbene appartenga ad un passato indefinito e, a tratti, impossibile. Sembra che sia da localizzarsi nella Prefettura Nulla, più precisamente nello Standardshire, nel periodo intermedio tra il declino del Monocromo ed il sorgere del Technicolor. Perlomeno questo è ciò che raccontano gli straordinari documenti ritrovati fortuitamente in un'inverosimile ventiquattrore: cartoline e fotografie che riassumono la storia di un viaggiatore impegnato in una spedizione diplomatica interdimensionale.

Dai testi scritti sul retro delle cartoline emerge il ritratto di una città spiazzante, un paradossale non-luogo, una comunità utopica su cui grava una tremenda minaccia, ciò che gli abitanti di Commonville chiamano La Grande Distorsione Finale, o La Grande Singolarità
Commonville è un’isola di austerità burocratica, mescolata al sapore psichedelico del sogno, popolata da un’enclave fosforica di culture, etnie e visioni; un nucleo urbano di stampo modernista, dominato da architetture brutaliste e metaboliste, affacciato su un territorio onirico.

Commonville riassume lo smarrimento di ogni punto di riferimento. A Commonville tutto è possibile. A Commonville un passato mai avvenuto coesiste con un futuro impossibile. Dai documenti ritrovati è possibile comprendere come la città di Commonville appartenga ad una dimensione surreale, alternativa, ucronica. La geografia antropica di Commonville, apparentemente impegnata in una lotta per la distillazione del colore, sembra provenire da ogni cosa e muoversi verso l’orizzonte del nulla.

"Greetings From Commonville" è un esperimento trans-artistico concepito da Lucien Moreau sotto forma di falso storico. Le opere d'arte sono dettagliati collage digitali, nate dalla rielaborazione di vecchie fotografie provenienti da ogni epoca, da ogni luogo ed ogni contesto culturale. È da sottolineare il riferimento fondante alla storia dell’architettura modernista, funzionalista, metabolista e brutalista, che costituisce il fulcro della personalità urbana di Commonville e del suo ideatore. Abitazioni e abitanti, che si determinano l’un l’altro. È la forma dell’architettura a determinare la forma di chi la vive o, piuttosto, l'opposto? Identità, sogno, modello, funzione, colore, memoria, smarrimento, utopia sono solo alcune delle parole chiave che descrivono questa etnografia del paradosso.

Il percorso espositivo si compone di un numero variabile di immagini, presentate su supporto rigido di grandi dimensioni (140x90 cm) e corredate dal relativo ingrandimento di ogni cartolina, fronte e retro, su cui il visitatore sarà in grado di esplorare la narrazione di “Greetings From Commonville”.


MOSTRE REALIZZATE

FERRARA • Palazzo della Racchetta • 25/08 › 26/09/2023
MILANO • NAC 2019 Novegro Arte Contemporanea • Parco Esposizioni Novegro • 10/05 › 12/05/2019
BOLOGNA • Odeon Cinema Gallery • 6/04 › 4/05/2019
LUCIEN MOREAU

Meglio conosciuto come Eugenio Squarcia, Kirtan Conway, Ein Voxel, Esma, sebbene il nome non sia fondamentale, nasce nel 1984, agli albori della tecnologia, con un libro in mano e un nastro di Brian Eno nelle orecchie.

Conceptual artist. Scrittore. Musicista. Sognatore. Narratore. Indipendente da sempre. Essere umano, forse. Lavora come Senior Graphic Designer e Direttore Artistico per prodotti innovativi, aziende non convenzionali e progetti culturali alternativi, realizzando il concept di alcuni eventi e manifestazioni per l’Ambasciata Italiana e l’Istituto Italiano di Cultura a Varsavia, Cracovia, Montreal, Taipei, Shanghai, Hong Kong e Bangkok.

Figlio ideale della Beat Generation e delle Avanguardie, L.M. partecipa da sempre, suo malgrado, ad un grande e irripetibile esperimento collettivo assieme a miliardi di altri individui più o meno consapevoli, registrato originariamente con il nome di VITA™.

Nei giorni dispari si unisce ad una congrega metafisica di circensi itineranti denominata TEATROSCIENZA, fondata da Alex Gezzi, un folle ed eccentrico docente universitario – nonché dermatologo delle stazioni e delle stelle. Per sentirsi completo, poi, L.M. trova piacere nel realizzare film incomprensibili ma appaganti e con titoli carismatici, come “00156” (interpretato da Silvia Pasello del Teatro Stabile di Pontedera; Medaglia di Bronzo alla 67a Ed. del Concorso Internazionale UNICA 2005, Blankenberge; Premio Speciale della Giuria alla III Ed. del Concorso Internazionale di Cinema Non Professionale di Tallinn), “AMYGDALA”, “TOTENTANZ” e il suo ultimo lavoro sperimentale in formato Digital8 “MIN GRN”. Da allora firma la regia di numerosi video musicali per artisti indipendenti, premiati presso festival internazionali di settore. Chiaramente, egli ama diffondere il meno possibile le sue opere, lasciando agli ignari l'onore di ignorarlo.

Non ancora contento, quando non è Altrove, occupa il tempo rimanente cercando di stabilire un difficile equilibrio con il proprio sé attraverso la musica. Sound Designer e musicista di formazione classica nel campo dell’elettronica astratta, compone per film, giochi AR/VR, teatro e danza contemporanei, nonché installazioni artistiche interattive, avvalendosi di piano, sintetizzatori e dispositivi tattili generativi. Collabora, live e in studio, con artisti nazionali e internazionali di qualsiasi natura poetica, tra cui spicca il progetto “MOLOCH” assieme al diplofonista ed esperto di canto armonico Gianni Venturi.

Nel 2015, insieme all’artista e psicomago Giacomo Marighelli (e grazie al sostegno morale di Alejandro Jodorowsky), fonda il Movimento Nullo e trascorre quasi tre giorni legato all’interno di un'opera d'arte che egli stesso costruisce, tassello dopo tassello, come atto di ‘confessione’. Dal 2020 è Direttore Artistico del festival internazionale di cinema corto “Ferrara Film Corto – Ambiente è Musica”.

Respira, anche. Sovente beve acqua. Di lui non si sa altro. Eppure ci sarebbe molto di più da dire. È nato su un'isola e morirà su un'isola. Nel frattempo, cerca nuove strade per raccontare il DENTRO.

Post Scriptum – A volte L.M. scrive cose inutili, come ad esempio questa scheda biografica.

(ITA) Greetings from Commonville - Progetto Mostra
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