L’edizione che presento nasce da un unicum di quattro metri di lunghezza e quindici centimetri di altezza realizzato a china su carta.
L’idea di tradurre tale elaborato in formato di libro deriva dalla volontà di voler rendere replicabile l’opera originale, frazionando le sue notevoli dimensioni in forma di pagina.
L’opera, così trasferita, si presta alla consultazione attraverso un atteggiamento del tutto diverso. La pagina consente una fruizione in cui l’accessibilità all’immagine diviene intima. Chi osserva, inoltre,  può relazionarsi al disegno secondo le sue preferenze, organizzando la visione scegliendone modi e tempi.
Soffermandosi su una pagina, o migrando velocemente verso la fine del libro. Si racchiude nelle mani, in pochi centimetri quadrati, un’opera dalle dimensioni ben più ampie.
Il titolo IRRATIONAL LINES richiama in maniera dualistica l’approccio a pensare l’opera, che inizialmente è razionale e calcolato.
Un approccio questo, che mi aiuta a prefissarmi un obbiettivo, una destinazione. Ma una volta avviato il cammino il controllo sfuma nell’atto stesso del disegnare. Tutto il percorso deciso si mescola all’agire, che linea dopo linea, ne assorbe i presupposti iniziali in un rimbalzo continuo tra razionalità ed irrazionalità.
Irrational Lines
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