'DINOSAURIA' OFFICIAL MUSIC VIDEO
from the album 'The Gospel of Moloch'
written and directed by Lucien Moreau
Se la singolarità possa mai rappresentare il nostro avvenire è materia di discussione tra le menti nobili del pianeta su cui abitiamo. Se la singolarità sia mai avvenuta. Se la singolarità abbia addirittura ragione di esistere, come concetto. Eppure noi umani, esseri perfettibili e mai imperfetti, in eterno divenire e mai progrediti abbastanza, sospesi tra l’infinito microscopico e il macroscopico infinito, erriamo nel territorio compreso tra la radice del Tutto e l’origine del Nulla, che poi sono la stessa cosa. La singolarità tecnologica, ovvero il momento in cui il livello di fluidità della società antropoinformatica sarà così estremo da divenire automaticamente incomprensibile, ulteriore, altro e superare la capacita di interpretazione dell’umano stesso, è tema fondante del secondo album del progetto Moloch. Gianni Venturi e Lucien Moreau, voce e musica del progetto, questa volta coadiuvati ed impreziositi dalle strutture vocali di impronta sciamanica di Debora Longini e dalle incredibili sonorità etno-jazz del sax internazionale di Emiliano Vernizzi, grandi ospiti ed essenza migrante dell’album.
“Il Vangelo di Moloch”, ovvero dove le religioni del capitalismo osano quando non si osa osservarle dritto nel centro dei loro complotti. La società del consumo facile, la religione dell’oggetto, la divinazione dell’obsolescenza programmata. Noi tutti, schiavi di un dio dalle fauci di fuoco, in corsa verso la singolarità aguzza, comodamente piantati nel sedile di un carrello da supermercato, grande magazzino delle memorie smarrite, il volto assorto nel deprecabile selfie che di noi rimarrà, dopo di noi, unica memoria del mondo. Selfie Ergo Sum, come il titolo di uno dei brani principali dell’album. Nella musica la poesia sola sopravvive; nella poesia la musica sola sopravvive. E diviene caverna. Mito. Ogni brano una domanda irrisolta.
Il video musicale del singolo, intitolato “Dinosauria” come l’omonima profetica poesia di Charles Bukowski, è ancora una volta omaggio alla poesia dei poeti Beat, alla libertà di parola, alla ricerca di senso e significato mediante i toni tribali, progressive ed elettronici, dai tratti urban jazz, della musica. Scritto e diretto da Lucien Moreau, il video segue il percorso di un uomo (Gianni Venturi) nella suburbana dimensione di una periferia divorata dalla grande distorsione finale, dalla venuta del sacro glitch, che strappa e deforma, che annienta e divora le umane costruzioni per ricondurle, apparentemente, alla purezza del loro stato originale. Ed il viaggio è attraversamento di ferite inflitte nel tessuto della realtà, sul margine dell’abisso, per raggiungere la cabina telefonica al centro dell’universo, dalla quale il messaggio restituente sarà convogliato verso l’Atomo Centrale: orecchio cosmico di un dio che, assente, risponderà mediante segreteria telefonica dall’altro capo dell’apparecchio ricevente.
Dalle periferie sgretolate comincia il manifesto del Vangelo di Moloch. Ancora una volta album musicale, reading poetico, movimento di avanguardia artistica, speculazione antropologica, incursione filosofica tra synth e taiko drums, tra linguaggi moderni e antichi, tra musica sinfonica e diplofonie rock, sempre e comunque dai toni assolutamente cinematografici.
L’album “Il Vangelo di Moloch” è acquistabile in formato digitale su http://molochthealbum.bandcamp.com