Questo progetto a tre mani nasce dalla particolare attenzione che abbiamo voluto rivolgere alla storia biblica di Salomè, personalità ambigua la cui vicenda ispirò Gustav Klimt per le sue Giuditte.
Se da un lato vediamo la carica erotica della sua danza che fa di lei una carnefice, dall'altra la sappiamo strumentalizzata per fine di terzi. Vanno così a delinearsi due profili psicologici opposti, ma in reciproca convivenza.
Lo specchio veicola questo dualismo: da una parte la figura pubblica, consapevole del suo ascendente verso il prossimo, chiusa nel suo narcisismo; dall'altra l'individuo, vittima della sua bellezza, nient'altro che un riflesso di un'identità che non possiamo conoscere, se non nella sua forma apparente.
Fotografia: Irene Raschellà
Postproduzione: Boris Cassanmagnago
Aiuto fotografo: Sara Ceccarelli
Modella: Beatrice Finiguerra
Makeup: Martina Corno
Hair styling: Noemi Rizzo
Stylist: Gaia Giussani
Riprese e video: Federico Granziero
Makeup: Martina Corno
Hair styling: Noemi Rizzo
Stylist: Gaia Giussani
Riprese e video: Federico Granziero
Si ringrazia Scilla Furlani per la realizzazione dei capi e Il Tempio del Futuro Perduto per l'ospitalità