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Caesar Portraits

CAESAR PORTRAITS
Creative Direction

Agency: Omniadvert.it
Concept, Naming & Creative Copywriting: Roberto Zarro 
Photo & Art Direction: Salvatore Verazzo
Styling: Massimo Falato

brief
trovare un naming e uno storytelling adeguato per comunicare una nuova selezione di materiali ceramici ispirati a 7 pietre naturali estratte in varie regioni del mondo.

concept
Portraits. Collection Of Beauties.
7 ritratti di personaggi dalla personalità tenace e decisa, spontanea e naturale, come le pietre di particolare bellezza estratte nei luoghi in cui vivono, lavorano, combattono e amano.
Martha (Kirkby)
L’avevo appena conosciuta in un pub. Poco dopo, come incantato da un racconto che pareva infinito, la seguivo lungo i binari che conducevano alla cava. “È più forte di me - disse una volta raggiunto un laghetto - dammi un volto amico e parlerei per ore”. Poi scoppiò in un sorriso e cominciò a far rimbalzare i ciottoli sulla superficie increspata dell’acqua.
Elisa (Stromboli)
La prima volta la vidi al porto. Lo sguardo di un nero denso e tagliente, come la pietra partorita dal vulcano che dava il nome all’isola. Due giorni dopo mi feci coraggio e le chiesi se potevo scattarle una foto. “Prima chiedimi almeno il nome”, mi disse sorridendo. Poi guardò in camera, e la fierezza di quegli occhi si impresse per sempre nella mia memoria.
Samir (Tozeur)
Il sorriso di Samir era un invito a disfare i bagagli e dimenticare le fatiche del viaggio. In quell’albergo incastonato tra i vicoli della città vecchia tutto parlava di quiete e refrigerio: “per anni ho girato il mondo in cerca di un’oasi. Poi sono tornato a casa, qui nel deserto, e ho capito che era il momento di realizzare la mia”.
Dante (Versilia)
Con Dante ci incontravamo spesso a fine estate su quel tratto di spiaggia ai piedi dei suoi amati monti. Le mani immense, segnate dal marmo che lavorava lassù, e un sorriso caldo come un abbraccio. “Sulla tavola il tempo si ferma - mi raccontò una volta - rimangono il vento, il sole che scende all’orizzonte e i tanti ricordi che riaffiorano dalle onde”.
Jasmine (Comblanchien)
“La prima vendemmia non la dimenticherò mai”, mi raccontò Jasmine. “Per mesi con Jules avevamo lavorato duramente ai piedi della rupe. Poi finalmente il raccolto. Vederlo ci riempiva di forza: la strada era ancora lunga, ma avevamo tracciato il solco di un nuovo inizio. E questa volta eravamo gli unici padroni del nostro destino”.
Adam (Fowey)
Non amava parlare di sé. Ma nello sguardo di Adam covava tutta la luce che divampava sulle sue tele. I tagli di colore netti e decisi, e la materia incisa da vene profonde e intricate. “Non mi stanco mai di ascoltare il mare - mi concesse davanti ad un whisky - smettere di dipingere sarebbe come tradire le sue parole. Non potrei mai perdonarmelo”.
Martim (Faro)
Di Martim capivi subito che aveva una tempra speciale, come la roccia che si estrae da quelle parti. “Chi entra qui è in cerca di un bicchiere e di qualcuno che sappia ascoltare”, mi raccontò dopo la chiusura del bar affacciato sul porticciolo. “Il mio mestiere è non farli mai mancare, e in cambio ricevo tutte le storie che arrivano fin qui, dalla terra o dal mare”.
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