L’appartamento è situato nel quartiere San Paolo a Roma.

La situazione ante operam era caratterizzata da un ampio soggiorno la cui configurazione assume una instabile forma a “Z”, connesso in maniera diretta con la cucina leggermente arretrata, e da una zona notte resa privata da un esuberante spazio di distribuzione.

Le richieste della committenza erano quelle di perfezionare la relazione tra la cucina ed il soggiorno consentendo sia una autonomia funzionale che una relazione spaziale potenziale.’, uno studio, una camera da letto grande per la figlia piccola e due bagni.

Lo spazio all’ingresso diventa il principio ordinatore sul quale si appoggiano le altre funzioni e che consente di leggere tutta la profondità della casa.

Longitudinalmente un grande mobile contenitore è un diaframma permeabile che definisce una divisione fisica con il percorso che porta alla zona notte ma che consente una introspezione che amplifica la dimensione in profondità del soggiorno.

Dal lato opposto lo sguardo si proietta invece verso lo spazio all’esterno grazie all’ampliamento delle superfici finestrate, con sullo sfondo la cupola di San Paolo Fuori le Mura.

Dall’ingresso un mobile contenitore piega in corrispondenza del soggiorno dove, nella parte bassa, si trasforma nell’elemento lineare di seduta a ridosso del lungo tavolo da pranzo.

Una doppia porta in ferro e vetro dona all’ambiente un sapore di tipo industriale oltre a definire fisicamente lo spazio della cucina.

Sulla soglia lo spazio risente della presenza di due tipi di pavimentazione che si intersecano come un bagnasciuga che separa ricorsivamente lo spazio privato da quello pubblico.

Lo spazio della zona notte è circolare intorno alla cabina armadio in modo da mettere in connessione la stanza dei genitori con quella della bambina pensato però in maniera tale da poter essere separato nel tempo.