TracciandoMI
Il progetto vuole raccontare il percorso di avvicinamento al sé attraverso la riscoperta e ricostruzione della memoria personale di un uomo con malattia d’Alzheimer in un contesto spazio temporale definito dall’archivio delle immagini raccolte durante gli anni della sua infanzia, giovinezza e maturità.

La memoria restituisce a ciascuno di noi la dimensione del tempo vissuto, consente il recupero attraverso i ricordi di ciò che siamo stati per attribuire senso e significato alla realtà presente.
Rappresenta una modalità di contatto con il sé, con l’esserci. La memoria è quella capacità precisa di conservare traccia e quando viene meno, ci si allontana dal proprio io, perdendolo per sempre. Alzheimer è il suo nome. Si vaga nel tempo, sospesi tra il passato e il futuro, senza né un prima né una dopo, in una dimensione senza tempo. La vita vissuta diventa un ricordo che non si ricorda più. Il passato, ed inevitabilmente il futuro, sbiadiscono pian piano.

La raccolta di immagini qui proposte, momenti di vita che descrivono nero su bianco l’individuo in quanto tale, inserito nella sfera intima e familiare, permettono di delinearne il proprio io, offuscato dalla malattia. Il tempo che viene così ritrovato dalla memoria è dunque un tempo interiore, un tempo soggettivo. L’esperienza di recupero di ricordi passati, guidata dalle immagini, non vuole essere semplicemente racconto di storie vissute. E’ essa stessa cura della confusione, della perdita di sé. E’ cura delle relazioni, con se stesso e con l’altro, che abitano e hanno abitato una vita. E’ un modo positivo, creativo, costruttivo per dare senso al nostro esserci, perché siamo stati.

L’Archivio della memoria contiene un prezioso patrimonio personale di ciò che si è vissuto e di ciò che siamo. Attraverso la sua rievocazione è possibile rivivere momenti passati in una sorta di viaggio a ritroso nel tempo per trovare una dimensione presente proiettata al futuro, per riscoprirsi e ritrovarsi. 
Concept 2017: Mappe del tempo. Memoria, archivi, futuro
L' edizione 2017 di Fotografia Europea si propone di stimolare riflessioni su memoria, archivi e futuro e di articolarle sulla concretezza delle questioni dell’attualità.
Archivio come luogo  dove trovare le storie e le immagini che possono aiutare a comprendere il presente e a immaginare il futuro. Non puro esercizio della memoria, ma luogo di attivazione del presente attraverso la memoria.

Elio Grazioli, Walter Guadagnini e Diane Dufour, comitato scientifico del festival, spiegano le valenze e le sfaccettature offerte da questo tema:
“Concentrarsi sugli archivi significa, per noi, interrogarsi sul ruolo che vi svolgono le immagini, e in particolare la fotografia. Ancora una volta: puro documento, registrazione, dato, o interpretazione, espressione, immaginario, trasfigurazione? E ancora una volta: passato, presente o futuro? 
Negli archivi i fotografi trovano stimoli, immagini: l’immagine del passato cambia, estratta dall’archivio, portata nel presente della creazione artistica; il documento diviene invenzione, la storia si trasforma in racconto, più o meno plausibile, o in utopia, più o meno praticabile.
Che l’archivio sia il deposito del passato - individuale e collettivo - è solo il suo aspetto più scontato o di partenza. Da un lato la modalità di costruzione, organizzazione, gestione degli archivi apre una riflessione sul funzionamento della memoria e sulla visione del passato. Dall'altro l’indagine sugli archivi ha portato alla scoperta o riemersione di momenti ed eventi dimenticati, o rimossi o censurati, che aprono possibili nuovi percorsi, cambiando il senso della stessa idea di storia, del presente e del futuro. 
Mappe del tempo significa questo potere dell’immagine di essere la carta topografica della memoria e insieme la rappresentazione propositiva del futuro“.
Fotografia Europea è un festival culturale internazionale dedicato alla fotografia contemporanea. Nato nel 2006, è promosso da Fondazione Palazzo Magnani e Comune di Reggio Emilia.

Punto di partenza è la fotografia come strumento per riflettere sulle complessità della contemporaneità.
Il festival si svolge in diversi luoghi della città pubblici e privati, formali e informali, e si compone di un nucleo centrale di mostre, dedicate ad un tema specifico individuato ogni anno dal comitato scientifico. 
Alle mostre si affianca un ricco programma di eventi, conferenze, proiezioni, workshop, letture portfolio, spettacoli site specific. Arricchisce inoltre il programma il circuito OFF: un’offerta di mostre e eventi disseminata nel territorio e promossa in modo indipendente da gallerie, associazioni, istituzioni pubbliche e soggetti privati.
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