Andrea Valesini's profile

Università Vanvitelli

Andrea Valesini art direction & design
Marcello Crescenzi pittogrammi & illustrazioni
Federico Antonini design
Francesco Rotolo rational & copy

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IL PROGETTO. 
DA SEGNO A SISTEMA APERTO

Per restituire contemporaneità all’identità dell’Ateneo siamo partiti dal territorio, arazzo variegato e complesso,che richiedeva una cifra stilistica unitaria e insieme analitica per esprimere con chiarezza la complessità e valorizzare adeguatamente tutte le specificità delle realtà locali, nonché le varie branche in cui risulta articolato il sistema di Ateneo. Questa duplice esigenza si è tradotta nella scelta di dare vita ad un sistema modulare.

Come primo livello, per così dire il “contenitore” della narrazione di questo marchio sistema, abbiamo scelto lo Scudo Araldico del Simbolo della Regione Campania, reso con estrema essenzialità. Questa “forma universale” diventa “tavola aperta”, in grado di accogliere contenuti molteplici.
Abbiamo quindi analizzato in dettaglio le realtà collegate all’Ateneo, per dare vita ad un sistema originale di pittogrammi e di icone. In termini stilistici abbiamo fatto riferimento proprio al linguaggio araldico del periodo di Luigi Vanvitelli, riletto però secondo una logica “neo-araldica”, per restituire contemporaneità e freschezza a segni di sapore classico. 
Per i pittogrammi dei territori siamo partiti dai simboli araldici dei comuni, mentre per l’Ateneo abbiamo elaborato le icone identificative delle sue varie branche scientifiche
Nella sua composizione base, il marchio-sistema viene definito attraverso l’inserimento di quattro pittogrammi all’interno dello “Scudo campano”: per il marchio istituzionale ad esempio sono stati scelti i simboli costituenti il marchio preesistente.
Il riferimento al passato, tradotto in un’ottica contemporanea, è rafforzato anche dalla selezione degli elementi tipografici di questo progetto. Questo equilibrio è raggiunto attraverso la compresenza della font “Parmigiano” piccolo, che compone la scritta “Università degli studi della Campania”, conferendogli un gusto classico e “alto”, mentre la versione sans serif viene impiegata per il nome eponimo “Luigi Vanvitelli”, come a voler sottolineare l’estrema contemporaneità dell’opera e del pensiero del grande architetto.
Con una logica simile a quella del marchio istituzionale, ma modulare, ogni singolo marchio di Facoltà o dipartimento viene quindi caratterizzato attraverso due riferimenti ai simboli araldici del territorio di riferimento e due simboli che identificano l’area disciplinare e il dipartimento di riferimento.
La palette cromatica rafforza ulteriormente il rigore del sistema, identificando in maniera univoca i singoli dipartimenti e le realtà dell’Ateneo. Per ogni singolo dipartimento e scuola si è operata una rivisitazione attenta dei colori preesistenti, avendo cura di salvaguardare un sufficiente grado di continuità visiva che assolva ad una funzione interna “segnaletica” di orientamento e organizzazione dell’Ateneo, in linea con una visione del brand non solo quale “elemento estetico” ma quale “asset strategico” per la vita di una rete complessa come la Università Vanvitelli.
LA NUOVA IDENTITÀ È “OPEN”

I pittogrammi possono vivere anche slegati dalla struttura araldica dell’identità di base, per dare vita ad applicazioni di grande freschezza in numerosi contesti di marcatura.
Le potenzialità di questo sistema consentono di ipotizzare addirittura applicazioni speciali, come il “generatore digitale”, un’applicazione che potrebbe essere realizzata sulla piattaforma digitale dell' Università, attraverso cui i suoi utenti, studenti in primis, possano realizzare il “loro marchio”, utilizzando il linguaggio iconografico del brand.

Le ricadute di questa modalità di progettazione dell’identità del brand sono molteplici: l’identità si “apre” realmente alla relazione con i suoi pubblici, che possono addirittura “farla propria”, alimentando così i processi di sharing virale tipici delle piattaforme sociali in rete. 
Una nota ulteriore riguarda il linguaggio di comunicazione sviluppato ad hoc per la linea “La Vanvitelli”: qui il rapporto tra passato e futuro diventa esplicito, le illustrazioni originali si caratterizzano per un “taglio visivo” che diventa metafora immediata di un “taglio diacronico” attraverso oggetti e strumenti tipici dell’attività scientifica.

L’effetto è sorprendente, la conseguenza percettiva del “taglio” non è di separazione, di dicotomia tra i piani temporali, ma al contrario punta a far cogliere allo spettatore gli elementi di continuità, di collegamento tra passato e futuro, che rappresentano in ultima analisi il prestigio e l’autorevolezza raggiunti da una realtà universitaria, come l' Università Vanvitelli, fortemente votata al futuro.
Università Vanvitelli
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