La maniera nera è una tecnica incisoria difficile da eseguire, e pur restituendo risultati molto delicati, è  molto aspra e rude nell’esecuzione. All’inizio si lavora, raschiando ed aggredendo la lastra, per farle restituire un nero assoluto. Quindi si ricerca l’immagine, lisciando la matrice ed ottenendo zone dove rimarrà meno inchiostro. Ad ogni faticoso passaggio la granitura se ne va, riaffiora la matrice sempre più liscia, e che restituisce i vari toni di grigio fino, se lo si vuole, a raggiungere lo splendore del bianco assoluto. 
Questa tecnica, seppur lontana nelle sue origini storiche e nella pratica esecutiva, dal punto di vista concettuale è molto vicina alla fotografia. La fotografia, scrittura di luce, nasce dall’oscurità: è il passaggio della luce nell’obiettivo che permette di mostrare forme e segni, altrimenti invisibili. Come per la lastra prima d’essere lavorata, la superficie sensibile in assenza di luce restituisce allo spettatore un’immagine completamente nera. Se l’immagine fotografica viene ingrandita, si percepiscono i granuli d’argento e i segni della pellicola. Nello stesso modo se si guarda con attenzione una maniera nera si distingueranno i segni sulla matrice, i graffi e le lisciature, la distruzione e la ricostruzione.
La nascita di Maniera Nera è dovuta al desiderio di riscoprire un processo, più che una semplice tecnica: proprio il fascino della riscoperta e del nel restituire alla luce i segni che nascono nel buio. Maniera Nera viene alla luce lentamente, grazie alla visione di paesaggi incontaminati, rudi e desertici. Un viaggio alla ricerca del silenzio e dell’incontro con la natura stessa. Paesaggi che s’imprimono nella memoria, quasi come se i ricordi stessi diventino segni graffianti. Osservando le immagini si comprende da subito la perdita dell’interesse per il riconoscimento di un luogo preciso. Ciò che rimane è l’importanza attribuita al racconto di memorie lontane, che si ripresentano alla visione come tratti neri assoluti, solchi profondi nella terra, aspre rocce che disegnano morbide curve. Luoghi che possono anche non sembrare reali ma solo perché trasformati dal ricordo. Una visione di una natura e magica surreale quasi sospesa nel tempo, che in poche occasioni si incontra, ma quando questo accade, e vi ci si imbatte, lascia un segno molto profondo, quasi inciso.
MB
MANIERA NERA
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