Cagliostro E-Press: Incrociatore Stellare "E. Salgari"

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Circa due anni fa, mi è stato chiesto di “disegnare” un astronave.

La mia immaginazione cresciuta tra Capitan Harlock, Star Blazer, Gundam, Star Trek, Guerre Stellari, ecc…, ha cominciato a viaggiare in lungo e in largo per la rete alla ricerca di qualche riferimento e anche di cose più moderne e diverse, con l’intenzione di provare a creare qualcosa di interessante, perché fare qualcosa di nuovo e di assolutamente originale, ho imparato da parecchio tempo che è molto più vicino all’impossibile rispetto a un gatto che vola con la schiena spalmata di burro e zucchero.

Il punto di partenza fondamentale è stato il richiamo all’avventura classica di matrice Salgariana e il primo nome che mi è stato dato per la nave stessa: Sandokan.

Siccome oltre a Capitan Harlock e compagnia, da piccolo guardavo anche il telefilm con protagonista “La Tigre della Malesia”, è stato semplice immaginare di trasportare qualcosa di tipico di quelle atmosfere verso il freddo siderale dello spazio; allora ecco che presi una sciabola tipica di quel telefilm e cercai di immaginare come potesse diventare un incrociatore Stellare: dritto, rovescio, a testa in giù, deformato in vari modi. Il passo successivo era di corredarlo di parti funzionali al volo e alla battaglia, oltre alla necessità di impiego di caccia da battaglia, mezzi da sbarco e da lavoro.

Piano piano, aggiungendo anche un po’ di passione per le competizioni automobilistiche mi è venuta l’idea di dotare questa sciabola volante di due pance laterali, a disegnare la classica forma a “coca cola” dei bolidi monoposto che sfrecciano sui circuiti di tutto il mondo, dove alloggiare, invece che un enorme e inutile impianto di raffreddamento, gli hangar con le piste di atterraggio e decollo per una nutrita pattuglia da combattimento. Passaggio più semplice e naturale è stato di trasformare l’impugnatura nei motori principali di spinta posteriori e incima all’elsa, come un diadema decorativo, il ponte di comando principale, con tutti gli apparati per governare questo gigante dello spazio.

Non a caso, fin da subito avevamo chiaro che la nave dovesse avere una stazza importante, far capire che nella sua carriera avrebbe lasciato il segno per imponenza e potenza. E così sono arrivati anche i due megacannoni piezonucleari a prua: non semplicemente uno come nella Yamato di Star Blazer, ma bensì due!

Non contenti di questo, abbiamo poi cominciato a lavorare alla sala macchine, agli hangar, il ponte di comando, gli alloggi del capitano e dell’equipaggio e qui, mi è venuto in aiuto uno degli autori di questo volume, fornendomi una buona quantità di bozzetti ai quali ispirarmi per creare un modello tridimensionale che qualunque disegnatore ingaggiato potesse visionare da qualunque punto di vista, che lo potesse visitare al suo interno per respirarne l’atmosfera e riprodurlo nelle proprie tavole nel modo più fedele possibile e coerente lungo tutto il percorso dei 13 episodi e interludi che andrete a leggere.

Ci troviamo così di fronte a una quantità di materiale che, affidato nelle mani di alcuni disegnatori già pubblicati negli scorsi anni da Cagliostro, gli consentirà di dare grande sfogo alle proprie capacità e di produrre qualcosa di livello ancora superiore rispetto a quanto già dimostrato.