Il progetto consiste nell'ampliamento del museo Peggy Guggenheim di Venezia per rispondere all'esigenza di nuovi spazi in cui collocare la nuova collezione Schulhof.
L'intenzione è quella di mantenere l'edificio preesistente, elemento storicamente caratterizzante il Canal Grande, cercando di aggiungere un volume, quindi un piano, al di sopra di esso, con ampi spazi dove collocare le opere.
Nonostante la suggestiva location l'idea progettuale è quella di chiudere ogni rapporto con l'esterno, il visitatore può concentrarsi sulle opere, vivendo le suggestioni che esse trasmettono in un ambiente ampio ma al tempo stesso intimo.
L'idea è quella di realizzare cinque spazi espositivi collegati tra loro che riprendono strutturalmente la suddivisione che le imponenti colonne conferiscono alla facciata esistente. Riprendere la scansione del piano terra ci permette di avere la massima resa statica in quanto la nuova struttura portante poggia su quella preesistente, inoltre permette di posizionare la scala in corrispondenza del corridoio esistente, in continuità con la distribuzione del museo. Tale scala diviene inizio e conclusione del percorso che ogni visitatore può liberamente intraprendere all'interno dei nuovi spazi espositivi.
La copertura è il risultato di un complesso studio, pensato per far entrare la luce dall'alto da nord, così come nell'architettura industriale, in stretta relazione con la tipologia di opera esposta. La luce risulta diffusa per l'osservatore che è quindi nella situazione ideale per godersi le opere del museo.
Il risultato è un progetto intraprendente, eccentrico, che mette al centro l'opera, decidendo di staccarsi dal contesto della città e dall'estetica dell'edificio preesistente. Di quest'ultimo recupera solo la scansione per motivi statici e per trasmettere la sensazione di "fusione" tra il vecchio ed il nuovo, il quale diventa parte integrante della fondazione Peggy Guggenheim.
