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KARLA

Chi non desidera vivere in modo più appagato e consapevole?
Un tema che riguarda direttamente ognuno di noi, e più precisamente la nostra vita.
Tutti noi ne parliamo spesso, ma ci chiediamo poche volte: in che cosa consiste?
La nostra epoca è caratterizzata da tante scoperte scientifiche, è l’epoca della tecnologia e della comunicazione. Pensiamo, parliamo, lavoriamo, abbiamo il nostro tempo libero che definiamo anche come momenti di pausa. Riempiamo il nostro tempo libero facendo sport, wellness, passeggiate, dedicandoci ai nostri hobby o a molte altre cose.
Ma dove siamo con i nostri pensieri mentre facciamo tutte queste cose? Dove ci troviamo veramente durante i colloqui? Ci troviamo in realtà da tutt’altra parte? Con la nostra coscienza ci troviamo sempre dove sono i nostri sentimenti, le nostre sensazioni e i nostri pensieri. Possiamo dire che, pur essendo presenti con il nostro corpo, in realtà con i contenuti della nostra mente, delle nostre sensazioni e delle nostre parole ci troviamo lontano da noi, altrove. Il beneficio per la nostra vita è quindi dato dal principio: ciò che fai, fallo in modo totale. Sfrutta l’attimo!
Può capitare di scoprire, ad esempio, di aver percorso un lungo e difficile tratto di strada per arrivare in un luogo che sarebbe stato raggiungibile anche per sentieri più semplici e meno impervi.
Ma dobbiamo sempre ricordarci che le altre strade sono, forse, le strade di altri.
 
 
 
La storia:
Raccontare in modo oggettivo qualcosa che ci riguarda così nel profondo e da vicino come la vita è molto difficile, se non impossibile.
Non puoi raccontare di un’esperienza, una sensazione, un gusto, in maniera oggettiva mentre la stai vivendo a caldo: bisogna somatizzare, riflettere, elaborare, smaltire, guardare l’accaduto dall’alto.
Impossibile con la vita, se non da un altro punto di vista. Magari quello del cielo, dello spazio.
La nostra storia parla di una persona che potrebbe essere una qualunque.
Una persona che come tante altre un giorno, mentre cammina, mentre è sul treno, fuori con gli amici vede un particolare che per quanto piccolo e insignificante possa essere per il resto delle persone, a lui apre un mondo intero: il ricordo di un amore, un’amicizia, una storia triste o felice.
Il nostro protagonista però non è per strada o su un treno, ma nello spazio nella sua navicella.
Dallo schermo, a un certo punto, vede qualcosa che però non gli rammenta un ricordo preciso, ma di punto in bianco affiora nella sua mente come era la vita sulla terra, il pianeta che aveva abbandonato.
Se è vero che a volte si capisce l’importanza di una cosa solo quando la si perde, è anche vero che in alcuni casi la vita ci da la possibilità di tornare indietro.
Il distacco può essere fisiologico, ma a volte partire serve a ritornare.
 
Karla
Qualche anno luce fa, stavo tornando da una missione intergalattica a un certo punto lo vidi e lo scambiai per una cerva albina. Anche se mi ero ripromesso che non l’avrei più fatto, mi ricordai del pianeta azzurro - Via Lattea, terzo pianeta. Ma in fin dei conti si sa che i terrestri non sono bravi a mantenere le promesse. Vi starete chiedendo il perché? Il problema è che ci vuole troppo tempo a decidere di decidere.
E una volta presa la decisione servirebbero impegno, fatica e soprattutto volontà, poi ci vuole un millesimo di secondo per agire diversamente.
La dieta sta ancora aspettando quel famoso lunedì.
Poi ci sono i buoni propositi che durano dalle 23:30 a 00:01 del 31 dicembre.
Il tuo personal trainer è ingrassato a forza di aspettarti in palestra.
Tutte le volte che “non dovevi farlo più” invece hai solo migliorato la performance.
Tutte le volte che hai mentito, giurando di non mentire più.
“Cambio vita” ma l’unica cosa che hai fatto è stata passare dalla S alla XL.
“Titanic 7.0, rischio collisione, virate due gradi Ovest, ripeto, Virate due gradi Ovest verso la galassia di Algadia”.
Sbagliai, e in un secondo avevo una nuova, vecchia, rotta. Stavo tornando sulla terra, quella che un tempo era casa mia.
Cosa dovevo fare? Vedete, gli umani sono anche così: A volte vogliono seguire il cuore, l’istinto, ma poi se la fanno nella tuta anti gravità, e ci ripensano.
Nella vita degli umani agisce anche la fortuna, che alcuni chiamano Karla da non confondere con i Karimani, schifosi parassiti dello Stunor. Questo karma era arrivato (è un essere molto veloce ma giusto) e aveva rotto il pannello di controllo.
Ero convinto ormai di essere diventato Synariano al 99% ma ancora accusavo l’ansia era tanto che non mi capitava, e forse un po’ mi mancava questa sensazione. E come se avessi uno di quei parassiti del Karim che ti mangia dentro, non mangi, a volte nemmeno dormi, ma almeno ti senti vivo, stai vivendo per davvero. Sul Synar era tutto perfetto e preciso, impeccabile. Ma volete mettere il brivido del rischio, di perdere un autobus, di perdere la tua ragazza di perdere il senno.
E allora corri e speri di arrivare all’ultimo secondo e speri che non si accorga che guarda caso ieri che non ti sei fatto sentire c’era la partita.
Sulla terra invece... stavo proprio tornando sulla terra. Non potevo crederci.
Ma in fin dei conti era giusto così, avevo una promessa da mantenere.
 
Copywriter:
Ludovica Curatolo

KARLA
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Chi non desidera vivere in modo più appagato e consapevole? Un tema che riguarda direttamente ognuno di noi, e più precisamente la nostra vita.

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