Nel 1963 Pier Paolo Pasolini, munito di microfono e accompagnato da Vincenzo Cerami, Angelo Novi e Alfredo Bini,
attraversa l’Italia ponendo interrogativi ai più svariati ceti sociali e generazionali con l’intento di scoprire e testimoniare
la realtà e la sessualità degli italiani. Nasce così Comizi d’amore, un film-inchiesta che in 92 min di pellicola dona
agli italiani di ieri, di oggi e di domani, lo scorcio di un mondo in cui si iniziava a percepire l’odore di quella che pochi anni dopo verrà chiamata Rivoluzione sessuale. A 53 anni di distanza alcuni di quegli interrogativi restano irrisolti
e sono ancora oggi argomento di discussione.
Questo manoscritto è un umile tentativo di “portare avanti” l’eredità di Pasolini restringendo il campo a tre temi d’interesse: lo scandalo, la sessualità, l’omosessualità. Oggetto della nostra inchiesta una società, quella occidentale,
di cui il cinema, elemento del tutto nuovo all’interno dell’inchiesta, si fa da portavoce.
Cosa desta scalpore? Cosa è scandaloso oggi che tutto sembra essere accettato? La sessualità è spudorata o ci sono ancora dei tabù? Il processo di accettazione dell’omosessualità iniziato ormai molto tempo fa, a che punto si trova? Sembrerebbe essere al suo punto di svolta, lo sarà realmente? Diamo risposta a questi interrogativi esaminando alcuni film dell’ultimo decennio che illustrano la società contemporanea e che contribuiscono o stanno contribuendo, alla costruzione identitaria della società futura.
