Graphic design: Valentina Rocchetti, Laura Paniccià, Federico Conti Picamus, Ana Radovanović
Developed at: ISIA Urbino
Supervisor: Marco Tortoioli Ricci
Year: 2013
 
//eng
 
The project is a reflection on the recovery of abandoned urban spaces. Our work was referring to the city of Urbino, Italy: from being the cradle of the renaissance, an isolated fortress in the countryside, a stronghold of artists’ and artisans’ skill and experience, it has turned now into a college town which trusts all its economy on tourism. We have been given by the Commune of Urbino one of the spaces, left vacant for 15 years, in the very centre of the town, and designed for it an exhibition which could be essentially a participative ritual. We reflected on food, which has always been the core of social life, conviviality and sharing; moreover, recipes are connected to vivid memories — just like Marcel Proust found his “lost time” eating a Madeleine. The French author turned to be the key for our metaphor. Through literary, historical and anthropological examples, which connected culinary arts with exchange of narratives, the project has tried to create the cohesion of social identity. We organized an event called "Recipe for a Memory". The visitors, referring to the metaphor, would take the cup of tea and a Madeleine cookie, while relaxing in very comfortable and informal atmosphere and in exchange, they were asked to write down a recipe and a memory connected to it.
The event lasted 3 days, from June 12th to 16th, 2013 and took place in Via Vittorio Veneto 21, Urbino. Despite its short duration, the event has been widely acclaimed by the population and participation has been high. Local blogs and newspapers wrote even few articles about it. One month later, we have then been asked to re-organize the exhibition in a complete different location, for a summer festival in the abandoned mountain village of Bacciardi (in the Pesaro countryside).
By now we collected approximately 200 recipes/memories. We are hoping to organize some further event in a larger city, possibly with the possibility even to cook the recipes itself!
 
//ita
 
Il progetto nasce da una volontà di re-interpretazione dei luoghi abbandonati nelle città (negozi sfitti, esercizi chiusi) con l'intento di trovar loro nuove occasioni di utilizzo.  
In particolare Urbino nella sua storia recente è stata vissuta come città "di passaggio" per migliaia di studenti e turisti, intaccando così la percezione identitaria dei suoi (esigui) abitanti. La situazione è inoltre drasticamente peggiorata con il tragico scenario economico degli ultimi anni, portando ad un progressivo abbandono degli esercizi nel centro storico, e intaccando duramente artigiani e piccoli imprenditori. 
Attraverso il nostro progetto abbiamo cercato di far rivivere negli abitanti questo "senso di appartenenza" che va via via scomparendo e si svilisce sempre più nel vedere saracinesche abbassate nel centro storico.
Il cibo è da sempre immagine di convivialità e condivisione: è un elemento che accomuna e lega le persone in un tributo fisico (l'alimentazione) e sociale (la compagnia); inoltre cucinando ci si preoccupa di apprezzare e far apprezzare il pasto, che può assumere anche un'occasione etica. Ma soprattutto —come insegna la madeleine di Marcel Proust— molto spesso ai pasti associamo i nostri ricordi più vividi. Cosa succede se ad ogni pietanza in un'occasione conviviale viene associato un ricordo, un racconto con cui caratterizzare ulteriormente la consumazione?
Recipe for a memory è un invito per le persone del quartiere a riappropriarsi di uno spazio abbandonato e trasformarlo in un momento di solidarietà e ritrovata umanità: in un locale sfitto, la condivisione delle proprie ricette e memorie finisce per creare un momento unico di partecipazione —dove il singolo prende parte e contribuisce a donare un’identità unica e comune ad un luogo— ma anche un'occasione di conoscenza reciproca.
 
 
 
 
Recipe for a memory
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