The taste of immortality
Sagrada Familia, Barcellona, SP | Nov, 2th, 2010

Tra le molteplici ispirazioni che la città di Barcellona fornisce agli amanti dell'arte e della fotografia, la Sagrada Familia rappresenta indiscutibilmente il culmine di un processo che, forse trascendendo dall'arte stessa, riesce con successo a sfidare il tempo e lo spazio. Principale artefice di tale vittoria è Antoni Gaudì, un genio capace di concepire l'arte come il superamento del suo stesso tempo, del successo individuale, come tentantivo riuscito di precludere al tempo biologico una vittoria altrimenti inevitabile sull'opera umana. Molti artisti si impegnano ed alcuni di loro riescono a sfidare i cieli attraverso l'architettura, ma davvero pochi di loro riescono sfidando le altezze a sconfiggere il tempo. La concezione umana, dimostra Gaudì, ai suoi massimi livelli di consapevolezza riesce a fare dell'arte e dell'architettura un progetto in continuo divenire, esattamente come il corpo umano, una progressiva progettazione le cui metodologie son tramandate ai posteri che, a loro volta, contribuiscono alla realizzazione dell'opera in prima persona. Questa intuizione fa si che l'opera, di per sè, non resti nelle mani dell'artista, ma diventi patrimonio indiscusso dell'umanità tramandando il culto della bellezza di generazione in generazione. Attraverso tale sublime concezione l'artista si rende arte in sé, trasformando l'oggetto del proprio lavoro nella propria stessa esistenza,  donando la propria all'esistenza delle generazioni avvenire. Per gustare adeguatamente con le mie parole il sapore dell'immortalità con Gaudì ha voluto condire quest'opera, basti pensare che i lavori ebbero inizio nel lontano 1882, e che oggi ancora moltissime persone sono impegnate nella sua realizzazione.