L’Italia nonostante la convenzione Onu firmata 25 anni fa non ha introdotto nel proprio ordinamento il reato di tortura. Una mostra fotografica vuole ricordare le vittime di abusi da parte delle forze dell’ordine.
Federico Aldrovandi, Aldo Bianzino, Stefano Cucchi, Luciano Isidro Diaz, Michele Ferrulli, Carlo Giuliani, Stefano Gugliotta, Franco Mastrogiovanni, Riccardo Rasman, Paolo Scaroni, Giuseppe Uva.
Undici storie in venti ritratti.
"Uno sguardo antico inciso in un volto senza tempo e senza età. Alle spalle un orizzonte collinare nel quale immaginare torri, cavalieri, contadini, il mare e un veliero. Quella foto mi rimandava all’iconografia pittorica del rinascimento italiano, carica di suggestioni e di rimandi, il ritratto di un mondo, oltre che di un soggetto, che chiede di entrare e di farne parte a chi lo guarda.
Questo ci dicono e ci chiedono questi volti, di essere parte della loro «normalità violata», di condividere il «paesaggio incombente» che un giorno improvvisamente li ha costretti ad essere noti. Sono ritratti di persone vere che uno Stato con «licenza di tortura» ha ferito irrimediabilmente sottraendone alla vita i figli, i genitori, i fratelli."
Filippo Vendemmiati