Nel corso della storia, l'arte e il cinema hanno più volte abbracciato e sfidato lo sguardo dello spettatore, trasformandolo da mero osservatore a partecipante attivo. Attraverso un approccio interdisciplinare tra arte e cinema, questa tesi si concentra sull'interazione tra opera e spettatore, su come questa si modifica quando il personaggio o l’opera stessa rompe la barriera virtuale tra il mondo rappresentato e il pubblico, offrendo una prospettiva sull'evoluzione di questa tecnica nell'ambito delle arti visive.
Nella prima parte, la tesi esplora le opere artistiche dove lo spettatore non è solo qualcuno che guarda l’opera, ma è una figura essenziale per il suo funzionamento, dal punto di vista spaziale o narrativo.
Nella seconda parte invece, dopo una riflessione sull’atto di guardare, viene analizzato come questo collegamento con lo spettatore possa avvenire nell'ambito della narrazione audiovisiva con la rottura della “quarta parete”, con particolare attenzione allo sguardo in camera, espediente narrativo tramite il quale lo spettatore diventa improvvisamente parte integrante dello spettacolo.
Attraverso l'analisi critica di opere selezionate, questa tesi ha l'obiettivo di fornire un contributo alla comprensione delle modalità con il quale è possibile interpellare lo spettatore attraverso lo sguardo, e di come ciò possa portare sia a uno svelamento dei codici alla base del cinema classico con la conseguenza di riportare lo spettatore alla realtà, sia alla creazione di connessioni emotive e al coinvolgimento attivo del pubblico nella narrazione.
Guardare è essere guardati
Claudia Varano
Tesi di diploma di II° livello in Art Direction
Dipartimento di Progettazione e Arti applicate
Visual e Motion Design A.A. 2022/2023
ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI URBINO
