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ETEREA SERIE - Tesi LABA

ETEREA SERIE 
Tesi di Laurea presso la LABA - Libera Accademia di Belle Arti di Rimini
Design domotico tra artigianalità dei materiali e industrializzazione di progetto 
La progettazione di questa tastiera nasce dal desiderio di semplificare e affiancare le azioni dello schermo domotico fornito in dotazione in automatico all’installazione dell’impianto. 

La collezione Eterea nasce per rendere ancora più confortevole il semplice sentirsi a casa, con una sola azione a pressione. I quattro scenari, già reimpostati durante l’installazione su misura del cliente,  sono azionabili grazie alla semplice pressione applicata sui sensori inseriti all’interno della tastiera, sotto la lamina esterna, che
permetterà al cliente tramite un’azione inconscia di inglobarsi nel suo luogo sicuro.
I quattro scenari o azioni si dividono nei quattro sensori posti, in entrambi gli oggetti, nei lati opposti in modo tale da non permettere di influire uno sull’altro. 

In base allo scenario scelto si possono attivare: le luci, rendendole soffuse o più intense in base alla programmazione precedente, si possono abbassare le tapparelle, accendere la radio su una determinata stazione eccetera. 
Il cliente ha la possibilità di personalizzare le quattro azioni o quattro gruppi di azioni in base alla sua routine e alle sue comodità. Le tastiere infatti sono state create in aggiunta al già esistente pannello di controllo, in modo da semplificare e rendere l’azione ancora più inconscia di quanto lo sia già, come banalmente appoggiare un paio di chiavi. 

Come definito precedentemente nell’introduzione, è importante seguire l’intero iter
progettuale e l’intero processo di ideazione per comprendere al meglio la logica posta dietro all’oggetto oltre che la scelta di materiali, la contrapposizione di materiali artistici e industriali che non necessariamente sono cosi distanti, ma che infatti come dimostrato dal progetto possono uno ispirare l’altro al fine di creare un oggetto funzionale ed ergonomico. 

Da notare anche la versatilità delle forme e del materiale, la scelta di portare a conclusione infatti due varianti è stata proprio per esaltarne la semplicità del ragionamento applicabile in qualsiasi forma e materiale, dal più liquido al più solido, dal più colorato al più minimal. Un pensiero liquido e malleabile che ci concretizza in un unico progetto, ma in molteplici forme. 

È importante illustrare tutto il ragionamento e le decisioni poste nell’oggetto per introdurre la mente di qualsiasi persona esterna all’interno di quella del progettista, in modo tale da far cogliere anche le più piccole peculiarità e far scatenare la parte emotiva, che completa l’oggetto in tutto il suo essere. 
La leva emotiva, insieme a quella meno pragmatica, la leva funzionale, serve a concretizzare l’oggetto sia nella realtà sia nella mente dell’acquirente. La collezione Eterea si adatta alla sensibilità e mente più creativa, a quella più razionale e più schematica di qualsiasi cliente.
 












‘’Murrina deriva da Murrino, nome dato nel 1878 dall’abate muranese Vincenzo Zanetti: egli usò questo termine per indicare vasi e ciotole create dagli antichi romani usando un mosaico di piastrelle di vetro. Queste piastrelle erano prodotte con sezioni di bacchette di vetro con, al loro interno, disegni astratti o anche figurativi come volti, animali e fiori’’

- Articolo pubblicato da IMURANESI – BARBINI S.A.S. DI BARBINI G.& C., 2016









La parte, infatti, più interessante nell’intero iter progettuale di questo prodotto è stata la scelta del giusto materiale, nonostante il ragionamento sia partito da dei materiali artigianali artistici, è risultato interessante cercare di integrarli e sostituirli al meglio nell’ambito industriale per facilitarne la produzione. 

Nonostante l’originalità e bellezza dell’artigianato Made in Italy e dei valori che un vetro di Murano può trasmettere tramite queste caratteristiche, bisogna sempre tener conto delle tre macro regole dell’industrial design e per la progettazione in generale: la funzionalità del prodotto, i numeri di produzione e i costi. 

Per la collezione Eterea, le ultime due caratteristiche non erano rispettate a pieno, per cui si è dovuto optare per un materiale malleabile e con peculiarità più industriali ma che si ispirasse all’estetica di un pezzo unico quale il vetro di Murano. 

La scelta di avanzare due proposte di tastiere, equivale al motivo di evoluzione del ragionamento posto nei materiali: ovvero far percepire la fluidità del progetto applicabile a differenti materie e differenti forme, dalla più irregolare alla semplice circonferenza. 









KNX technology 
Estensimetri CEA


















Prima applicazione ETEREA: 
La struttura in resina, ispirata alla texture e ai colori del vetro di Murano, regala uno scenario unico ed inimitabile, fuori dal contesto comune. I sensori, sono disposi agli estremi delle forme in modo tale da non far interferire le capacità dei sensori uno con l’altro.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Seconda applicazione ETEREA:
La struttura in legno e in vetro, si propone come soluzione più lineare, per venire in contro ad un gusto più classico e per trasmettere una sensazione più naturale nell’ambiente nel quale viene posta. Anche qui i sensori sono posti nelle 4 zone divise dagli assi di simmetria, sottostante alla barriera di vetro.
 
ETEREA 
''Recuperata dal latino aethera prestito dal greco aithér, derivato da áithein ‘ardere, brillare’. Relativo all’etere, che si trova nell’etere, del cielo; celestiale, spirituale; incorporeo, impalpabile.''
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