LIQUIDO PUNGENTE [2006]
2006
Olio nero, chiodi, vasca di metallo
Dimensioni variabili
Olio nero, chiodi, vasca di metallo
Dimensioni variabili
Gli spilli pungono, sono sinonimo di dolore. È proprio attraverso l’idea di dolore che si manifesta la volontà di quest’opera. Un liquido, quale l’olio bruciato di macchina, simbolo dello scarto umano, deiezione della vita meccanica, rivive sotto forma di un placito lido. La sua colorazione nera sembra indicare la sua stessa condizione di vita, esso è esausto dall’uso fatto e contemporaneamente porta con se il fallimento della volontà dell’uomo, che pur di produrre e procedere nella vita ha messo in moto una serie di meccanismi infernali, autodistruttivi. L’inquinamento e il consumo, due grafici della vita che fino a poco tempo hanno seguito un andamento sfrenato verso l’alto, si ritrovano ora a fare i conti con se stessi e si “pungono”, si uccidono, con le loro stesse mani.
Il titolo ironico dell’opera riveste il ruolo di mediatore, di diversificatore dei livelli di lettura, pur mantenendo intatto il concetto di fondo dell’operazione.
In tale lavoro quindi ho utilizzato lo scarto dei motori a scoppio delle macchine, in altri termini chiamato olio esausto assieme a degli aghi di acciaio, i quali sono posti sotto la distesa d’olio ed emergono solo parzialmente con la loro acuminata punta, decorata dalla bellezza del menisco che la tensione superficiale del liquido crea su di esso.
Il titolo ironico dell’opera riveste il ruolo di mediatore, di diversificatore dei livelli di lettura, pur mantenendo intatto il concetto di fondo dell’operazione.
In tale lavoro quindi ho utilizzato lo scarto dei motori a scoppio delle macchine, in altri termini chiamato olio esausto assieme a degli aghi di acciaio, i quali sono posti sotto la distesa d’olio ed emergono solo parzialmente con la loro acuminata punta, decorata dalla bellezza del menisco che la tensione superficiale del liquido crea su di esso.
