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JEROBOAM SERIES - FRANCIACORTA L'ORIGINALE

JEROBOAM SERIES - FRANCIACORTA L'ORIGINALE
Un paio di giorni prima non era nei programmi, poi un giro di messaggi e il gruppo prende forma, le borse che si riempiono tra i ritagli di tempo, un check alla bici a mezzanotte della sera prima e in un attimo ci si ritrova al momento di attaccare il numero alla bicicletta da gravel pronti per partire.
Come sempre il village di Jeroboam prima della partenza è piacevole ed elettrizzante allo stesso tempo, un saluto ad un amico, un saluto ai ragazzi di 3T e si parte anche quest'anno per l'avventura Bresciana.. un tempo anche io ero nell'organico, e fa piacere vedere ancora la mia testimonianza lungo i 300km e 7000 metri di montagne da scalare, ma noto con piacere che è stato ulteriormente sviluppato e migliorato da Niccolò e Mauro per renderlo sempre più bello e completo, percorso duro, selettivo, non il solito evento gravel... e nonostante le difficoltà non ho mai visto una persona non godere di quello che scopri curva dopo curva, metro dopo metro.

Una volta partiti subito qualche problema tecnico, un chiodo per Ernesto nel copertone posteriore "ma lasciamolo li che è meglio" dice e in effetti con il suo tintinnio ci ha dato la cadenza e il ritmo per tutto il resto del percorso.. scoprimmo poi che il tintinnio era dato dal fatto che era lungo 6/7 cm e picchiava nel cerchio, fortunatamente non ha fatto danni!

Vorrei parlare poi della conoscenza con Angelo Migliorati che mi ha piacevolmente sconvolto aggiungendolo di prepotenza tra i miei idoli personali, un pilastro del ciclismo Bresciano e oltre che con i suoi 60 anni abbondanti ci ha fatto sudare ogni ascesa, dallo strappetto ai 1000 e passa metri delle salite più impegnative, silenzioso, riservato, rispettoso, paziente, una passione travolgente, apertura mentale verso biciclette ed eventi come questo cose a volte (spesso) criticate dai puristi, potenza da vendere e due gambe scolpite e possenti da far invidia a tutti i partecipanti della jeroboam... a cena ci ha deliziato con aneddoti pieni di storia del ciclismo locale e internazionale, che spettacolo e che forza... come gli ho detto a fine giro, lo ripeto qui... "Angelo, vorrei dire di poter arrivare come te a alla tua età... ma non posso dirlo, perchè non lo sono già adesso che ho 30 anni meno di te!"

Tornando a noi, passata la Franciacorta si entra nel vivo del percorso, in rassegna bisogna superare la salita al 7 crocette con pendenze e fondi per i più da spingere a piedi, il baremone, il manos.. va tutto bene, ci dividiamo da Ernesto e Angelo perchè il nostro ritmo è più lento, Giudi ha qualche difficoltà a tenere il passo dei trattori, qualche disturbo fisico ma non molla... ma poi accade quello che dai primi km era un presentimento, poi via via un pensiero sempre più concreto, la mia ruota libera sta cedendo.
La ruota libera è il meccanismo che trasmette il moto dalle gambe alla ruota, è un piccolo meccanismo che passa inosservato all'interno del mozzo posteriore della ruota e quando si rompe ogni ciclista sa che è fatta... non c'è modo di rimediare al danno!
Fortunatamente nonostante la rottura, riesco a procedere ma da Capovalle dobbiamo optare per una deviazione, il dislivello è simile ma asfaltato e più costante, ormai è sera, fa buio, si procede con le luci frontali... la fortuna vuole che la ruota tira gli ultimi proprio a pochi metri dal checkpoint dove avremmo passato la notte in tenda.
Prognosi, rottura per fatica dell'assale...

Bellissima la proposta di rendere più una experience che una gara l'evento, spezzandolo con il pernotto cosa accolta da quasi tutti, per di più l'organizzazione si è premurata di farci avere un nostro borsone in cui abbiamo messo tende, saccopelo, un cambio vestiti pulito. In malga Corva, una lavata alla buona al lavandino dei bagni, e di corsa da Ernesto e Angelo che ci aspettavano con impazienza, una cena, racconti concitati delle rispettive giornate... poi ci si sposta nella faggeta a montar la tenda, il fuoco, le caldarroste, chiacchiere con gli altri partecipanti.
In tutta questa bellezza mi torna in mente la mia ruota! Allora ne parlo a Simone di 3T, per questioni di standard di montaggio non riusciamo a sistemarla come andrebbe fatto, ma con vari tentativi riusciamo a concepire una cosa mai vista prima... il primo cambio SHRAMPAGNOLO, una ruota shimano, con pacco pignoni sram e cambio campagnolo. Una prova, una decina di rapporti funzionano, se il giorno dopo riesco a superare l'ultima salita dura direi che è fatta!
Contento giunge il momento di buttarsi nei nostri sacchi a pelo che ci aspettano nelle nostre tende.

La mattina con il fuoco ancora acceso, si smonta tutto, silenziosi e operosi si parte ancora con il buio, si passa da Cadria, si sale ripido per le strade dell'ex confine austroungarico, il lago di Garda, Gargnano, Salò... da qui in poi, la mia macchina fotografica mi si è scaricata. A seguire il giro è diventato via via più scorrevole, la Valtenesi molto bella, un rapido passaggio nelle cave di marmo di Botticino, i Campiani dove inaspettato abbiamo trovato un ristoro privato preparato dalla moglie di Angelo, che sorpresa!
La giusta carica per finire il percorso lungo la Franciacorta che dopo 300km e 7000 metri nelle gambe va ribattezzata in Francialunga e finalmente Erbusco e le birre!

Jeroboam finita ancora una volta, ancora una volta in ottima compagnia!

Come sempre grazie al supporto di:
Cascada, Missgrape, 3t, out-of, A4 Selection, FenixLighting

Buona visione!
LA PREPARAZIONE
LE PRIME RAMPE DI POLAVENO E I POLLAI DI MONTAGNA
IL 7 CROCETTE E IL BLACK METAL
BAREMONE E MANOS
CHECKPOINT IN MALGA CORVA E PUNTO NOTTE
LUNGO L'EX CONFINE DELL'IMPERO AUSTRO-UNGARICO
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