AMEN
Su ispirazione del concetto di "Donatello parmi les fauves" proposto da Fondazione Palazzo Strozzi, ho creato "AMEN". Il progetto è stato selezionato e pubblicato.
Amen nasce dalla volontà di rivitalizzare alcune delle iconografie utilizzate da Donatello virandone i temi in chiave contemporanea.

La Crocifissione
, la Madonna con Bambino e il Banchetto di Erode, ad esempio, sono iconografie così ricorrenti che si sono inflazionate perdendo il loro significato originario.

I grandi artisti, nel corso del tempo, hanno saputo rianimare il senso di queste immagini. Donatello, ad esempio, lo ha fatto attraverso il recupero del naturalismo dell’arte antica. Caravaggio, che è l’altro artista che ispira Amen, lo ha fatto
attualizzando ambientazione e personaggi.

Amen intende riattualizzare queste tre iconografie trasferendone il significato dal piano religioso, sacro e spirituale, a un piano laico, politico e ironico.
Nella Crocifissione, le figure del Cristo e della Vergine sono sostituite da due soggetti appartenenti alla comunità LGBTQ+, un Drag-king e una Drag-queen soggetti generalmente stigmatizzati dalla società che nella cornice iconografica di una crocifissione assumono dignità e sacralità.

Come Cristo davanti a Ponzio Pilato rifiutò di sottomettersi a Cesare e al modus vivendi dell’epoca, così oggi le persone che si identificano LGBTQ+ scelgono di opporsi ad una società bigotta e dalle scarse vedute.
Il tema della Madonna col Bambino è invertito nel genere, ma fedele nel significato originario. La figura del padre nella nostra società non è quasi mai associata ai figli, soprattutto se di sesso femminile.

È sufficiente pensare alla comunicazione e alle pubblicità dei prodotti per bebè o infanti: sembra che del figlio sia la sola madre a prendersi cura e farsi carico; una visione distorta rispetto alla natura primigenia del nucleo familiare, in cui la paternità si vede alienata dal ruolo e dagli affetti di cui ogni genitore avrebbe diritto.

L’espressione degli affetti è ciò che caratterizza le Madonne con Bambino di Donatello, che interpretano il genere della Madonna Glykophilousa, la Madonna della Tenerezza, affidando l’espressione dell’affetto allo scambio di sguardi. Invertendo il sesso della Madonna e del Bambino gli affetti negli sguardi non cambiano.
Il senso dell’iconografia del Banchetto di Erode, invece, è traslato su un piano ironico allo scopo di rappresentare un invito alla riflessione sul tema della
demonizzazione del cibo spazzatura.

Quante volte, dopo un pasto abbondante o malsano, ci siamo detti “Adesso devo smaltire quello che ho mangiato”? Come se dovessimo espiare il peccato di gola, che ai nostri giorni è il peccato di infrangere i sacri (assurdi) canoni della società contemporanea.

La stessa che in continuazione ci bombarda verso irraggiungibili modelli di vita, riconosciuti come “sani”, o addirittura come l’unico modo per poter “star bene”.

La salute mentale non viene presa in considerazione, come non vengono considerati gli equilibri e le sfumature di avere un rapporto sano con il cibo o con il proprio aspetto, dove “sano” significa funzionale al nostro stile di vita e al nostro equilibrio psico-fisico.
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