Il progetto, presentato al concorso "A Tavola" indetto dalla comunità di San Patrignano, nasce dall’idea che la botte di barrique che per mesi, talvolta anni, ha contenuto il vino, donandogli i suoi profumi, possa continuare ad avere un legame con esso. 
I listelli che componevano la botte sono ora parte di un vassoio-centrotavola che contiene otto calici ed una bottiglia. 
 
Bere vino è un rito, un modo per socializzare e per stare assieme; davanti ad un buon bicchiere gli artisti del passato hanno partorito grandi idee e questo progetto vuole essere un omaggio ad un prodotto tipicamente italiano che fa parte della nostra tradizione. 
 
Il progetto è composto dai soli pezzi provenienti dalla botte, fatta eccezione per gli elementi di giunzione e le colle. 
La riconoscibilità del prodotto iniziale è molto importante nello sviluppo del disegno, pertanto i listelli sono stati tagliati nella parte centrale utilizzando quindi i due estremi dove è presente la scanalatura, in cui in origine si innestavano i coperchi, per mantenere l’idea di botte. I due estremi sono poi congiunti nel lato del taglio in modo da creare un nuovo listello di dimensioni ridotte rispetto all’originale. I listelli saranno poi uniti a coppie così da ottenere due vassoi che verranno in seguito posti in modo speculare. Il vassoio superiore presenta un foro per contenere la bottiglia e delle scanalature a forma di “L” in cui inserirvi i calici. 
A completamento dell’oggetto sono stati ricavati dai coperchi della botte due elementi che inseriti nelle scanalature fungono da distanziali tra i vassoi.
 
Il prodotto si chiama “Diòniso” dal nome della divinità greca. La scelta è dovuta al fatto che Diòniso è il dio del vino, si dice che inventò l'arte della sua fabbricazione; è inoltre conosciuto anche come dio del benessere, della gioia e dell'allegria. Questi valori, gioia, allegria, benessere, unitamente al piacere per lo stare assieme sono i pilastri portanti del progetto.
Diòniso
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Diòniso

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