«Gli Heiltsuk credono che i lupi non si facciano vedere a meno che non debbano dirci qualcosa.»
- Ian McAllister, The Last Wild Wolves: Ghosts of the Rainforest

«Forse il lupo è la creatura che più di tutte ha risvegliato in noi una comunione mistica con la natura e una paura abietta nei confronti delle sue realtà oscure. La magia selvaggia del suo ululato richiama alla mente immagini di paesaggi onirici in cui i lupi sono ammassati sul fondo di un abisso, o si aggirano tra le strade deserte della città, o si stagliano minacciosi davanti la porta di casa. Abili predatori, al vertice della catena alimentare, i lupi evocano le energie istintuali vitali e totalmente pratiche della psiche animale. Le proiezioni che riversiamo su di essi rivelano il desiderio di (ri)conciliazione con la nostra anima animale e il terrore che questo incontro possa portare allo smembramento dell’Io.»
- Il libro dei simboli: Riflessione sulle immagini archetipiche

Parallelamente, la figura del lupo assume un connotato negativo, come nella Divina Commedia dantesca, in cui diventa simbolo dell’avarizia, matrice di capitalismo, industrializzazione, e consumismo. La testa del mostro, personificazione dell’inquinamento, richiama la forma del cranio di un lupo, torreggiando in mezzo ad una coltre di denso fumo nero, simile a quello emesso dalle ciminiere. Con un gesto della mano indica l’osservatore per ricordargli che i problemi che affliggono la Natura sono conseguenze di azioni di cui tutti siamo colpevoli e responsabili. Siamo noi i veri mostri.
Senza titolo
gouache su legno
2020
Dettagli.
Prime bozze.

Studi relativi al teschio ispirato al cranio di un lupo, ed evoluzione compositiva e cromatica dell'immagine.
Studi di uccelli intrappolati nel petrolio.
Santi e mostri
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