Opera realizzata per I ART Madonie a Valledolmo, in provincia di Palermo. L' opera prende spunto dalla spiacevole vicenda accaduta al Carabiniere Daniele Satariano, che l' 11 Giugno del 1945, a 21 anni, durante il suo primo giorno di servizio presso la stazione dei Carabinieri di Valledolmo fu tragicamente ammazzato dalla mafia. Si narra che il giovane, provato dal viaggio da Termini Imerese fu escluso dall' operazione, ma che dopo aver insistito con il Comandante fu reintegrato. “Il Comandante – si legge in una nota – in considerazione della spontaneità e dell’entusiasmo dimostrato da Satariano, ritenne opportuno accontentarlo”. L' opera vuole essere una metafora di questa dinamica. A destra è rappresentata la fierezza, la "testa alta" ed anche un po' la presunzione di sentirsi sempre all' altezza nel nome di un ideale, a sinistra è rappresentata la caduta di chi, con poca coscienza, per lo stesso ideale è disposto a superare i propri limiti. Nel 1946 gli fu poi concessa la medaglia di bronzo al valor militare. Con questa motivazione: “Nuovo giunto alla stazione (di Valledolmo) mentre stava per iniziarsi rischioso servizio per la cattura di pericolosa banda armata, chiedeva insistentemente di parteciparvi, concorrendo, quindi, validamente, in seguito a violento conflitto a fuoco, alla cattura del capo banda e di temuto affiliato.