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La bambola di Crepereia Tryphaena (Archeomatite)

La bambola di Crepereia Tryphaena. 
Matite e polvere di grafite, caffè (per la bambola in avorio).
Tryphaena era una ragazza di 18 anni che nel lontano II secolo d.C. viveva a Roma e doveva sposarsi. Purtroppo una morte prematira l'ha colta nel fiore degli anni e l'ha strappata all'affetto dei cari e del futuro sposo. Conosciamo la sua storia grazie all'archeologia. Nel 1889 venne infatti scoperto il suo sarcofago nei pressi del ponte Umberto I a Roma e la scoperta fu un evento permeato da un'aura magica. All'apertura del sarcofago il corpo della ragazza apparve parzialmente immerso nelle acque del Tevere e i suoi lunghi capelli fluttuavano delicatamente; gli scopritori pensarono di trovarsi di fronte ad una ninfa fluviale. Si scoprì solo poi che alcuni bulbi acquatici, attecchiti al cranio di Tryphaena, crebbero e crearono questi lunghi fili color dell'ebano simili a magnifici capelli mori.
Del corredo è da citare la meravigliosa bambola in avorio con arti mobili. Tali tipologie di bambole venivano donate alle ragazze in età da marito. Inoltre un anello d'oro recante la scritta "Filetus", forse il nome dello sposo, fece fantasticare il poeta Giovanni Pascoli che a loro dedicò una poesia.
L'archeologo Rodolfo Lanciani scrisse: [...] "Il cranio [della ragazza] era leggermente rivolto verso la spalla sinistra e verso la gentile figurina di bambola". 
Uno struggente e affascinante racconto che riemerge dal nostro passato.
La bambola di Crepereia Tryphaena (Archeomatite)
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