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SIMONE CRISTICCHI HAPPY NEXT

SIMONE CRISTICCHI HAPPY NEXT 
LA SCENOGRAFIA
Nel 2019 Imaginarium firma la scenografia “pazza” del nuovo progetto di prosa di Simone Cristicchi, dal titolo HAPPY NEXT Alla ricerca della felicità.
La ricerca della felicità è un tema millenario e fondamentale per ogni essere umano, un percorso capace di aprire nuovi orizzonti: dal fascino delle grandi idee, fino alla meraviglia delle piccole cose. Simone Cristicchi presenta il suo nuovo progetto teatrale, cercando di rispondere a domande necessarie, anzi vitali. Che cos’è la felicità? Cosa ci impedisce di essere felici? Esiste una ricetta per vivere in armonia con se stessi e il mondo che ci ospita? In scena un presentatore in crisi con se stesso e con i media, una valletta scossa dai suoi problemi, un direttore tecnico invadente ma sempre pronto a tutto, un regista cinico e capace. Questi sono i protagonisti di “Happy Next”, una riflessione ironica, disincantata e al tempo stesso appassionata su come gli uomini siano alla disperata ricerca della felicità, tra abbagli, inganni, speranze e delusioni. Si ride, si gioca, si scherza, non ci si prende troppo sul serio: come nel gioco di un bambino, tutto qui dentro è finto, eppure nulla è finto. Fino agli applausi finali, veri o registrati che siano. Una felicità inafferrabile, sfuggente, ma comunque necessaria. “Happy Next” è un grande caleidoscopio, irriverente e sincero, dove c’è spazio per tutto: dal Kamasutra a Sant’Agostino, da Marcel Proust al famoso filosofo occidentale Massimo Calcinacci. E insieme a loro: pentole, torte umane, balletti, un colibrì e sette parole. Sette parole fondamentali a cui affidarsi, per provare ad essere davvero felici!
IL TRAILER
DALLA CARTA AL PALCOSCENICO
Nel presentarci lo spettacolo, Cristicchi ci ha descritto un primo atto ambientato in uno studio televisivo surreale, luogo ospite di una trasmissione televisiva dai tratti chiassosi e allo stesso tempo zuccherosi, in cui avrebbero preso vita tutta una serie di luoghi comuni su una felicità propinata dal “sistema”.
Partendo da queste indicazioni abbiamo sviluppato un progetto totalmente “votato” ad un’estetica surreale, costituito da due strutture praticabili, caratterizzate da oggetti fissi e mobili con un forte richiamo al cartoon. Tutte le parti visibili della scena non sono pitturate, ma riportano stampe dell’effettivo disegno nato sulla carta. Possiamo quindi definirla una scena che deriva nella sua completezza da un progetto di illustrazione realizzato con pennarello su carta da acquerello.
Abbiamo intitolato questa scena “la discarica della felicità”. Nel momento in cui la si guarda frontalmente sulla scena possiamo individuare una zona di sinistra in cui campeggiano oggetti che riportano al mondo della tv, con gli schermi di diverse grandezze, le luci esagerate, le antenne e i camerini, e una zona di destra che rappresenta la vera e propria discarica della felicità sopra citata: un ammasso di finta ricchezza, una cascata colorata ma deprimente, di oggetti iconici riferiti ad una cultura pop di bassa lega. Troviamo così gli occhi, simbolo di una delle trasmissioni più seguite e più trash della tv italiana, il Grande Fratello, la palma che rappresenta le vacanze a tropici da raccontare sui social istante per istante e allo stesso tempo funge da rimando ad un’altra trasmissione trash cult, Temptation Island. E ancora la macchina di lusso, la bocca e la sua sensualità gratuita, il giudizio urlato con o senza megafono, il Buddah privato della sua religiosità e del suo misticismo, trasformato in mero souvenir di viaggi esotici. E infine, in mezzo a questa montagna di spazzatura, c’è un barlume di speranza: l’astronauta, simbolo dell’apertura, dello studio, della sapienza, intento a liberarsi con tutte le sue forze da questa massa claustrofobica di “finzione” che lo tiene imprigionato.
SIMONE CRISTICCHI HAPPY NEXT
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