Prototipo di libro-gioco per bambini in età scolare
Formato scatola: 24x34x4 cm
Formato condominio montato: 33 cm altezza x 22cm lato x 22 cm profondità
“Guscio - Storie da esplorare” è una casa plurifamiliare di carta da comporre. 12 appartamenti pop-up con diversi nuclei abitativi, tanti dettagli e possibilità di relazione: un contenitore di storie da esplorare per avere un assaggio delle potenzialità delle piccole cose di tutti i giorni.
Guscio si presenta in una scatola contenente una struttura che si apre a 360° gradi comprensiva di tetto, basamento e ripiani a incastro, e 12 unità-appartamento: in ognuna, come in un piccolo libro animato, è narrata e rappresentata la vicenda di un diverso inquilino a cui è associato un ambiente della casa che ne rispecchia usi e costumi. Il giocatore ha la possibilità di accostare liberamente gli appartamenti creando una propria versione dell’edificio, sia lasciandosi ispirare dalle situazioni che avvengono su finestre e balconi, sia dall’intreccio narrativo che lega tutte e 12 le storie.
Guscio è un gioco sociale fatto di umanità e relazioni, in cui sono incluse diverse etnie conviventi e nuovi modelli di famiglia, per rispecchiare il più possibile una società in continua evoluzione e per scardinare i percorsi statici dell’abitudine che spesso condizionano il modo in cui ogni giorno viviamo i nostri spazi. La casa è un tema che lega l’universale al particolare, consentendo al lettore di rispecchiarsi e allo stesso tempo comprendere la molteplicità.
Sbirciare all’interno degli appartamenti dalle finestre fustellate richiama una curiosità innata ed è un forte incentivo all'esplorazione.
I 12 inquilini del palazzo costituiscono uno scenario socialmente variegato che tiene conto di differenti tipologie di nuclei familiari e minoranze etniche, dall’anziano solo alla coppia di fatto, dagli studenti in affitto agli extracomunitari conviventi. A ogni inquilino è stato associato un diverso ambiente della casa con uno stile di arredo e oggetti e materiali che lo connotano.
è possibile accostare gli appartamenti creando una sempre nuova versione del palazzo in base a ciò che accade all’esterno, mentre nel testo che accompagna ogni appartamento è descritto un differente aspetto della vita di chi lo abita, dalla storia ai sogni, ai gusti personali e alle abitudini, secondo modelli non lineari che amplificano la narrazione come avviene nel romanzo La vita: istruzioni per l’uso di Georges Perec (1978).
In ognuna delle storie è contenuto anche un riferimento a un’altra, in un intreccio narrativo che unisce tutti e 12 gli appartamenti senza comunque vincolare chi gioca a porli in una determinata posizione all’interno dell’edificio.
La tecnica grafica utilizzata è una convivenza di stili tra una base tradizionale a grafite e pastelli a olio, pittura digitale e dettaglio fotografico che rappresenta con realismo i particolari della nostra estetica quotidiana.
Il bianco e nero trasporta il condominio in una dimensione atemporale, come se la vita si fosse fermata un istante per essere osservata nei suoi particolari. Conferisce inoltre omogeneità a livello visivo e incoraggia l’osservatore ad associare un colore a ciò che vede secondo la propria esperienza e sensibilità, costituendo un ulteriore livello di personalizzazione.
L’identità visiva del progetto è costruita sulla tonalità di rosso PANTONE 2347U, rimando alla simbologia dell’energia vitale e del mondo organico, a cui è ispirato anche il nome Guscio, che per definizione è “un involucro di origine e struttura diverse, che avvolge e protegge i semi o il frutto di alcune piante, le uova di certi animali e anche alcuni organismi”, quindi qualcosa di delicato e misterioso come la vita stessa. Il lettering nel logo ricorda la pluralità all’interno del condominio mentre la famiglia di font utilizzata è Titillium Web.
"A dispetto delle creazioni dei pop-up designer degli ultimi trent’anni che spesso hanno utilizzato format già testati in altre pubblicazioni, nel caso del libro-oggetto Guscio ci troviamo di fronte ad un concept assolutamente unico, articolato e modellato sulla storia. E’ in questa modalità che si vede l’artista che mette mano alla struttura narrativa e fa diventare l’oggetto che crea il veicolo unico e assoluto della narrazione. Nessun cartotecnico si era mai spinto oltre a un solo piano di questa struttura che ricorda il carousel a 360 gradi, ma con dodici stanze su tre piani. 12 spazi di vita narrata dove ogni storia si collega all’altra pur rimanendo distinta.”
Massimo Missiroli, collezionista e pop-up designer
Progetto di tesi specialistica per ISIA Urbino, relatore prof. Giuseppe Roberto Biagetti
Fotografie di Marco Sfrevol Montanari
Traduzioni di Susanna Rastelli