Sadness, fear, anxiety and bewilderment. These are the feelings that this short film communicates. Feelings we all felt during the Coronavirus. Our world has suddently changed and we found ourselves locked in our houses with the fear that nothing will ever be as it used to be. Looking outside the window gave us no relief, on the contrary we found a brand - new world full of dismay and the sirens of ambulances really hurt our hearts. This short film is extremely impressive since it perfectly transmits all of the author's feelings we can all share.
Emma Pignatelli
Tristezza, paura, ansia, smarrimento. Questi i sentimenti che traspaiono dal cortometraggio. Sentimenti che tutti noi abbiamo provato durante il Covid19. Il nostro mondo è cambiato da un giorno all'altro e ci siamo ritrovati chiusi in casa con la paura che niente potesse più tornare come prima. Nemmeno l'affacciarci alla finestra ci dava un po di sollievo, al contrario abbiamo scoperto scenari fuori dal comune :strade deserte, suoni di ambulanze che facevano male al cuore. Il cortometraggio è molto emozionante in quanto trasmette perfettamente gli stati d'animo del suo autore che tutti noi condividiamo.
Emma Pignatelli
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Il nostro vissuto nei momenti più difficili del covid 19, il corto lo mette in scena attraverso gli occhi del regista che sono stati quelli di tutti noi. Dietro i vetri di una finestra semiaperta, su di un balconcino, nel proprio piccolo cortile, gli unici spazi sicuri e concessi al mondo. Emozioni vissute in silenzio, i timori, le paure, le mancanze e l'incredulità, un silenzio, una quiete, una staticità interrotti dalle sirene e dai quotidiani bollettini di guerra. Nuove abitudini, una reclusione forzata, volti coperti ma soprattutto il dolore per chi combatte questa battaglia senza precedenti e per chi invece non c'è l ha fatta. E poi affacciati a quella finestra le domande i quesiti e le speranze, ritornerà tutto come prima? O impareremo a vivere con coscienza, rispetto e consapevolezza? Gli occhi di Riccardo Maffioli sono stati quelli di tutti noi.
Silvia Sarno
