Pocket Project is a social documentary that explores the world and the people who inhabit it through their pockets, a project by Fabio Persico.

Asking people to show the contents of their pockets is the simplest expedient to analyze, without scientific claims, the economic and social state of the continents.

The idea was born during a trip to New York City, one of the cities with more socio-economic differences in the world and with diverse people, but pockets always look alike.

During the summer of 2013 Pocket Project will run throughout Italy; more than 20 cities will be touched to meet the people and their pockets. Italy will be the real first step of this social mapping.

By the end of 2013 Pocket Project will reach some of the most important cities in the world to continue its path.

Pocket Project aims to provide a possible platform, with the structure of a website, on which users can upload their own video thus creating a small community of pockets.

www.pocketproject.net will be the place where the project slowly becomes reality. All videos shot in the world will be viewable from this site and new materials may be uploaded
by users.

If you want to be part of this project, you just have to show your pockets and upload your 10/20 seconds interview to Instagram and YouTube.

Faces, colors, smells, places, symbols, food, eyes, smiles but above all POCKETS.


www.pocketproject.net
https://www.youtube.com/tourpocket
http://instagram.com/pocketproject/ ∙ @pocketproject #pocketproject #pocketour
https://twitter.com/tourpocket
http://www.pinterest.com/pocketproject/

◢ Muoversi al massimo per riuscire a volare. Entrare nella voglia di cambiare di tutti. Partendo dal basso, da lì si vola. Rivoluzionare il modo di pensare, o almeno provarci. Da dove si può partire? Abbiamo provato con le lezioni gratis di yoga, con i corsi decennali di sviluppo del mondo brutto, con gli abbracci e i baci in piazza ma non abbiamo mai pensato di cambiare quello che abbiamo dentro. Si comincia da qui. Quello che mangiamo tutti i giorni. I disastri alimentari hanno appena affittato il monolocale libero accanto al nostro, l'apocalisse della ciccia ci minaccia da anni e la catastrofe economica ci scrive su WhatsApp in continuazione. Non potremmo mai allontanarci dal fast food sotto casa che ci fa stare male per tre giorni, né dal tuffo nella vaschetta di variegato alla nocciola in tempo di depressione da donne libere. Bravi. Mettiamo in funzione il cervello o almeno quello che c'è rimasto. Voi ci mettete la voglia di cambiare e noi il mezzo. Wikipedia scrive: "Il garzone è colui che svolge i lavori più umili, in particolare nelle consegne a domicilio e nei lavori di cucina." Se è tempo di muoversi, noi usciamo di casa e veniamo da voi, a portarvi la nostra spesa. Per mettere d'accordo vegetariani dell'ultimo secondo, vegani, fruttariani, allergici, sognatori che guardano il sole e sono sazi, santoni, asceti, jeans stretti con scarpe grandi, grandi pance con scarpe che non si vedono manco in lontananza, macellai di cuori e zozzoni. Niente OGM, niente forme transgeniche di vita nuova, no costruzioni biologiche, niente pesci a tre teste né muggiti di zanzare; annientate le diete a zona, pezzo, forma, colore, mondo, mediterranea e montanara. Solo matite grasse e colori in polvere, come la vecchia India insegna, inchiostri naturali e mani nude, due per il momento. Tutto su tessuti grezzi, assemblati sul tavolaccio di casa con la Singer di nonna Lina su cui c'è scritto: "È tempo di muoversi". ◣

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