Fotografia, Giulia ha sviluppato questa passione sin da piccola da quando “Babbo Natale” le portò la macchinetta giocattolo “Fisher Price”. Ovviamente crescendo si fece stada con la vecchia polaroid del nonno aimè non più funzionante, per passare poi alle usa e getta e alle compatte. Lesse molti libri sul tema e nel corso degli anni scolastici si appassionò alla camera oscura e all’analogico, tornando quindi indietro nel tempo.

Più la tecnologia avanzava più Giulia accresceva il proprio interesse al “Vintage” e alla fotografia in bianco/nero. Partendo dalle affascinanti Konica Minolta alla Polaroid, frequentando i mercatini dell’usato si fece una bella collezione; e diciamocelo non è finita. Il primo desiderio ancora lontano e irraggiungibile è l’acquisto di una “rolleiflex biottica” sostituita ora da una “Lubitel 166” (versione econimica).

Pur rimanendo fedeli al passato e alle “prime armi” bisogna evolversi.
Fequentando il corso a Milano comparve la prima reflex una Canon 1000D. Voi vi chiederete “Come mai Canon?”. La mia risposta non andrà a sminuire le altre marche, ma anzi devo dire tutte molto valide; la motivazione che vi do è che per usare uno strumento del genere bisogna sentirlo proprio, come se in mano non stessimo tenendo un oggetto fisico: deve far parte di noi; ma soprattutto deve essere comodo per chi lo usa. Con il passare degli anni dopo aver egregiamente imparato tutto quello che potevo imparare con la 1000D.

Giulia è passata ad una 6D e lasciatemi dire non c’è paragone e i risultati si vedono.