Il Freedom è una realtà cittadina di primissimo livello, funzionava così com’era.
Partendo da questa premessa è stato difficile intervenire, cercando di mantenere l’anima del locale intatta, cercando di non snaturarlo.
Ci siamo interrogati a lungo su quali potevano essere le scelte possibili.
L’anima del locale, o meglio ancora, le anime del locale sono due:
01) le persone che lo frequentano, così varie da non caratterizzarlo in maniera univoca, dal dandy solipsista al motociclista borchiato, dalla milf all’intacchettata bambolina;
02) Arlena e Mikela, che con il loro modo di fare mettono a proprio agio tutte le figure descritte prima, assieme a tutte quelle sfumature umane che ci sono nel mezzo;
Quindi abbiamo pensato di mantenere un carattere che potesse mettere in accordo il pignolo e lo sciamannato (ma con rispetto).
I colori dovevano essere pochi e caldi, quindi il rosso ed il bruno ci sono sembrati i più adatti, le sedie ed i tavoli, dovevano necessariamente avere una coerenza con i colori del locale, senza perdere un pizzico di originalità, permettendo la scelta al singolo del colore della propria sedia, mentre i tavoli, divengono riconoscibili da numero stampato sopra.
Le scritte che riempiono le mura, a nostro avviso, fanno circolare lo sguardo dei clienti, facendo apparire il locale più grande.
L’illuminazione sarà differenziata in termini temporali, ovvero, nel momento dell’aperitivo/cena saranno accese le lampade da parete (regolabili con potenziometro) mentre in assetto «cattivo» (live o DJ set) disco ball e faretti.
FREEDOM PUB restyling
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